E la bocca sollevò dal fiero pasto

Chi sono i conti Ugolini obbligati a fare e disfare i contratti di spesa It?

22 luglio 2004 Capita anche nelle migliori famiglie.

Stasera ho una cena di lavoro“.
Lei magari pensa male.
E
fa bene. Perché a pensar male si fa peccato, ma ci si indovina. Solo che non è
quel male li.
E’ un male superiore.
La scena delle cene di lavoro
deturpa il quadro dei rapporti economici e sociali.
Ma perché mai,
ribadiamo, perché mai bisogna mischiare qualcosa di pancia, e quindi di animale
e quindi, perché no, di bello, con qualcosa di rigido, rigoroso, importante
nella misura in cui dall’oggetto dipende la vita e la sussistenza di più
persone, nonni e figli compresi.
Perchè mettere sullo stesso tavolo del
contratto un bicchier di vino e una tagliata di manzo?
Quale dei due fronti
sia il sacro e quale il profano, ce lo dice la religione: gli officianti
sull’altare tengono il vino, i contratti li firmano in sagrestia.
Risultato
1: si spende l’iradiddio in cene di lavoro e non si porta a casa niente, nemmeno
uno straccio di dichiarazione di intenti. Eppure si va avanti così. Tutti a
mangiare e bere, nessuno a investire.
Risultato 2: manager sull’orlo della
frustrazione, col trigliceride che vota anche alle amministrative, che devono
fare risultato, a costo della vita, della salute, della famiglia, dell’azienda.

Risultato 3: siamo attorniati da una classe dirigente forzata della cena che
tutte le volte quasi quasi si augura possa essere l’ultima, a costo del bacio di
Giuda. Disposti anche al tradimento, pur di finirla.
Risultato 4: quei
contratti, pochi risultati (stando ai racconti di disperazione che ti fanno in
camera caritatis), sono vergati con il sangue di un’esistenza spesa alle corti
dei “vorrei ma non posso esser Vissani” con la sensazione che poi la si pagherà.

Risultato 5: Con il rischio, poi, i contratti, di dover mandarli in
lavanderia.
Proposta unica.
Non è meglio dare a chi propone e decide
investimenti, un luogo per farlo che anziche essere una tavola apparecchiata,
sia un confessionale laico, dove nel piatto si mettono, senza ipocrisie bisogni
reali e risposte concrete, quando esistono?
Qualcuno dovrà pure iniziare.

Oltretutto poi si puo’ tornare a mangiare con gusto.

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