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Dotwords, any language as a service

Piccole cose apparentemente senza importanza possono nascondere modifiche essenziali per amplissimi settori del business. È il recente caso dei sottotitoli, prima embedded ed ora gestibili come file a parte nei video delle principali piattaforme: si tratta d’una modifica sostanziale nel mondo della comunicazione, già attiva negli States e meno in Europa.
Ad occuparsene in Italia è Dotwords, il Language Service Provider che sviluppa soluzioni informatiche cloud-based per la gestione di traduzioni e localizzazioni da e verso qualsiasi lingua, diretta da Gabriella Soldadino. La startup, nata nel novembre 2014 ed operativa da febbraio 2015, sta sviluppando una piattaforma integrata di tool di aiuto alla traduzione, ampliando il processo tradizionale ed aprendolo alla collaborazione con il cliente. Si tratta del Dtms, Dotwords Translation Management System: una piattaforma all’avanguardia in grado di integrare in un unico sistema le migliori soluzioni di traduzione e localizzazione per video, web, audio, desktop publishing e documenti testuali.

Il primo rilascio della piattaforma è atteso per il luglio 2016, dopo un anno di sviluppo del software. Per questa attività Dotwords è stata selezionata per un finanziamento di oltre 200 mila euro da InvItalia, in quanto start-up innovativa e ad alto contenuto tecnologico secondo il bando Smart&Start Italia.

Un secondo elemento distintivo di Dotwords è la partnership strategica con Dotsub, società statunitense con uffici in Canada e Argentina il cui software consente di sottotitolare e tradurre video in addirittura 520 lingue (qui un esempio) anche in contemporanea, con significativi vantaggi rispetto ai metodi tradizionali. È finalmente possibile nazionalizzare i contenuti alle singole lingue a costi bassi ed alto livello di coerenza, rispetto all’attuale appiattimento sull’inglese, che è prima lingua solo del 5% della popolazione mondiale. Inoltre Dotsub rende i video indicizzabili, mentre nella vecchia modalità erano del tutto trasparenti alla search engine optimization. La start-up italiana è licenziataria unica per l’Italia di Dotsub, ed è anche partner privilegiato per l’Europa: questo progetto italiano ha attratto anche David Orban, Chief Innovation Officer di Dotsub, che è socio di Dotwords insieme a Cristina Franco e alla stessa Gabriella Soldadino.

Un passo in avanti per traduzione e comprensione
La disponibilità dei sottotitoli in file separati ha aperto nuove porte a tutta la comunicazione e formazione aziendale”, spiega Gabriella, “permettendo di usare profili, memorie, glossari e dizionari in modo coerente sull’intero processo”. In questo settore, che già conta alcuni lavori in corso, Dotwords è all’avanguardia: “anche la Disney ci ha chiesto un’offerta”. In questo modo, con una scelta opportuna tutti i video vedranno riconosciuta l’importanza che meritano.
‘Non solo uno strumento per tradurre e sottotitolare, ma una piattaforma per la condivisione della comprensione umana“, lo definisce l’innovatore David Orban.
Risparmi, coerenza e velocità sono le carte vincenti di Dtms. Una volta completata, la piattaforma contribuirà a rinnovare il settore della traduzione specializzata, in un processo di open innovation che oltre ad aprirsi verso il cliente vedrà anche la disponibilità delle proprie Api.
Dotwords si rivolge alle aziende e alle organizzazioni che operano nei contesti competitivi multilinguistici nati dalla globalizzazione e favorisce i processi di internazionalizzazione delle realtà locali, grazie a un set di servizi completo a sostegno delle strategie di apertura, sviluppo o consolidamento sui mercati internazionali.

L’azienda ha inoltre siglato una partnership strategica con Amapola, società italiana di consulenza nell’area della comunicazione, della sostenibilità e dei servizi per l’internazionalizzazione.

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