Una alternativa ai Tld gestiti dall’Icann, in un’ottica di semplificazione. Ma il problema resta il supporto degli Isp.
La concorrenza ai Tld (top level domain) tradizionali viene dall’Olanda,
per la precisione da una società con sede ad Amsterdam che si chiama
UnifiedRoot S&M.
Come qualche anno fa
tentò di fare new.net, UnifiedRoot ha lanciato un nuovo
servizio di codifica Internet
che evita i tradizionali .com, .org, .net e consente invece agli utenti di registrare indirizzi che terminano con il loro nome, con il nome della loro azienda o qualsiasi altro termine di loro scelta.
La società giustifica la scelta di erogare
un servizio alternativo con la necessità di rendere disponibili
indirizzi più intuitivi
rispetto a quanto adesso accade e forse anche più brevi rispetto alle estensioni con le quali gli utenti si trovano a fare i conti.
In questa fase, UnifiedRoot ha attivato 13 server in tutto il mondo per gestire i suoi Dns, che, a sua detta, dovrebbero essere paralleli rispetto a quelli già gestiti dall’Icann.
Anzi, per evitare ogni possibile conflitto, la società garantisce che non registrerà alcun Tld già in mano all’Icann.
Fondamentale, per UnifiedRoot, sarà l’apporto degli Isp, che dovranno aggiornare le loro directory per includere anche i suoi server Dns.
Tiscali l’ha già fatto
e così qualche altro operatore locale in Europa.
Ma senza il supporto degli Isp, gli utenti dovrebbero lanciarsi in operazioni di riconfigurazione non alla portata di tutti.
E altrettanto la società si aspetta supporto da parte di governi e istituzioni, forse anche per sfatare quella cert’aura di avventurieri del Web con la quale la sua proposta è stata accolta,
Per quanto riguarda i costi, sul sito della società si parla di 1.000 dollari per la registrazione e di 250 dollari l’anno per il rinnovo. Gli indirizzi possono essere lunghi da 3 a 18 caratteri e possono includere tutte le lettere dell’alfabeto romano (dalla a alla z), i numeri da 1 a 9, barre e trattini.





