Meccanica / Utensilerie Associate punta sulla Bi per aggregare le informazioni, mantenendo vive le diversità tipiche delle proprie divisioni
Una rete commerciale diffusa in 50 paesi del mondo, 500 dipendenti operanti presso le sedi di Monvalle e Gemonio (Va) e un giro daffari di oltre 83 milioni di euro. Questi i numeri di Utensilerie Associate, che gestisce cinque diversi brand, con le conseguenti problematiche relative alla gestione delle informazioni, provenienti da fonti diverse e disomogenee. Lintroduzione della Business intelligence ha richiesto, quindi, unattenzione particolare al processo di integrazione dei dati.
«In previsione di un progetto di questo tipo, a fine 2003 avevamo costruito il nuovo data warehouse su AS/400», spiega Massimo Procino, amministratore delegato, direttore approvvigionamenti, logistica e sistemi informativi di Utensilerie Associate. Nel maggio 2004, la società si è rivolta a Business Objects e ha fatto partire il progetto dagli aspetti commerciali. In corso di sviluppo, però, si è trovata in una impasse e il progetto è stato affrontato in modo più globale. I limiti dellinfrastruttura non permettevano, infatti, di sfruttare le capacità di reporting, principalmente per le query più complesse, che richiedevano tempi di elaborazione inaccettabili per gli utilizzatori del sistema. «Si trattava di un problema di sincronizzazione dei dati, che provenivano da fonti diverse e creavano problemi di riconoscimento – prosegue il manager -, visto che i cinque marchi che gestiamo sono frutto di progressive aggregazioni, quindi, non si tratta solo di brand commerciali ma di sei divisioni vere e proprie». Allesigenza di mantenere queste diversità, per non perdere la storicità, si affiancava però quella di effettuare analisi su dati aggregati, per conoscere, ad esempio, landamento delle vendite per area geografica su tutti i marchi.
È stato, quindi, deciso di omogeneizzare i dati, posizionando il data warehouse su server SQL e i tool di Business intelligence su un server con maggiori performance. È stata, poi, presa in esame larchitettura, creando i data mart, che definiscono meglio il perimetro di alcune query e rendono più performante il sistema. Il passo decisivo, però, è stato lutilizzo di un nuovo strumento di estrazione dati da origini differenti. «Data Integrator di Business Objects – specifica il manager – ci permette di creare, alimentare e manutenere gli oggetti del nostro datawarehouse in un tempo molto ridotto. Oggi siamo in grado di aggregare i dati in modi prima impensabili e utilizzare al meglio le informazioni».
Lapproccio alla Business intelligence ha rappresentato per Utensilerie Associate unoccasione anche per ottimizzare la produzione di documenti, riorganizzare i processi e responsabilizzare gli utilizzatori delle informazioni: lestrazione del dato oggi non è più delegata ai sistemi informativi, ma sono le stesse persone del business che alimentano il database. Le funzioni interagiscono grazie alla creazione di un team di progetto composto da persone dei sistemi informativi, delle reti e del business. «Abbiamo iniziato con il marketing, ma stiamo già lavorando per espandere il sistema in ambito supply chain e soprattutto controllo di gestione – commenta Procino -. Nella definizione degli obiettivi e nel disegno della soluzione, sia di back end che di front end, siamo stati supportati da un partner che ha concluso il progetto nei tempi stabiliti, coinvolgendo anche il nostro personale. Questo è stato importante perché a noi non interessava un pacchetto di soluzioni ma qualcosa che accrescesse la nostra cultura».





