DataFashion, l’It che crea moda

Nata da una stretta partnership con Gruppo Canali, la società sceglie la strada del customer oriented.

Un netto taglio col passato e una forte attenzione alle esigenze pratiche dei clienti. Da questi due assunti è nata DataFashion, a cui partecipano per il 51% la proprietà originaria di DsDataFashion e per il 49% Gruppo Canali, noto marchio nel settore della moda.

E proprio a questo comparto, per l’esattezza a quello del lusso, si rivolge l’attenzione della nuova società, che ha sviluppato un’offerta articolata, ma basata su un’architettura uniforme, riassunta sotto il brand Unify.

All’applicazione Erp (declinata anche per il mercato cinese) si sommano una soluzione specifica dedicata al retail, funzionalità mirate all’ambito degli showroom, caratteristiche per l’automazione della supply chain e, infine, un modulo pensato appositamente per seguire il canale dell’e-commerce.
L’operazione si configura nell’ambito di una riorganizzazione iniziata quando, nel 2007, Pasquale Lombardi e Alessandro Regonini (ora rispettivamente presidente e direttore tecnico di DataFashion, che conta cinquanta dipendenti) rilevarono il ramo d’azienda dedicato alla moda dalla parmigiana Ds Data Systems.

La partnership con Gruppo Canali, già cliente storico dell’impresa, sta proprio a testimoniare la svolta del marchio, ora capace di maggiori garanzie, e a spronarne il rilancio commerciale, che intende raggiungere il break even entro tre anni.

Gli obiettivi di DataFashion, come illustrato da Fabrizio Decio, direttore commerciale dell’impresa, vertono su quattro filoni principali: «Rappresentare un riferimento nel lusso; incrementare il parco clienti; rafforzare l’internazionalizzazione, principalmente nei Paesi già presidiati, Francia e Stati Uniti in testa, o in cui i nostri 500 clienti (che vengono raggiunti in forma diretta, anche se una strategia di canale non è esclusa, ndr) sono presenti e, infine, con questi ultimi, Canali in testa, sviluppare nuovi prodotti».

Come spiegato, infatti, da Stefano Canali, direttore generale dell’omonimo gruppo, «da dieci anni utilizziamo i prodotti della società e continueremo a rappresentare un banco di prova per le soluzioni DataFashion, fornendo indicazioni su quelle più opportune. In questo lungo intervallo di tempo, abbiamo potuto conoscere a fondo sia i prodotti sia le persone e, essendo convinti delle potenzialità, in parte ancora inespresse, della suite Unify, abbiamo deciso di investire nel progetto in termini di immagine e di risorse economiche. Nel nostro settore, infatti, è importante mettere a fattor comune le esperienze e l’infrastruttura It deve essere all’altezza della complessità del business, mostrando flessibilità e scalabilità. Molti nostri competitor potranno trovare interessante adottare una soluzione già testata presso un’impresa con aspetti e problematiche simili alle loro».

Canali sottolinea, dunque, la necessità di poter contare su soluzioni condivise, magari destinate a diventare standard di settore, pur essendo configurabili, in grado di fluidificare e rendere i dati rapidamente aggregabili, con un puntuale controllo di gestione, processi, costi e ricavi. Orientata ai servizi, l’evoluzione tecnologica portata avanti da DataFashion vuole andare proprio in questa direzione, pur rimanendo compatibile con la precedente linea di prodotti Ds Taxi Fashion ed essendo aperta a soluzioni di terzi.

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