Dailymotion, quando gratuito significa “affari d’oro”

Spese contenute, un business basato sulla pubblicità e una crescita di visite e pagine viste esponenziale. Queste le peculiarità del sito francese che consente la condivisione gratuita di video e che sta per avere un finanziamento record (si vocifera 7 milioni di euro) da un fondo d’investimento

La strategia alla base del business del sito francese
Dailymotion è semplice: consentire la condivisione gratuita di video per
aumentare in modo esponenziale visite e visitatori al fine di ricavare il più
possibile dalla pubblicità. E a quanto sembra l’obiettivo è stato perfettamente
raggiunto. Il servizio ha infatti memorizzati nei propri server quasi 400.000
video e l’archivio si arricchisce ogni giorno di circa 3.000 nuovi filmati.


L’avventura Dailymotion è
iniziata nell’aprile dello scorso anno per mano di Benjamin Bejbaum e di
Olivier Poitrey. Con un capitale limitato (sinora sono stati investiti solo
500.000 euro) hanno deciso di gettarsi a capofitto nell’avventura. «L’obiettivo iniziale
era quello di valorizzare le creazioni personali di chi naviga in Internet»,
sottolinea Bejbaum. E in effetti la piattaforma alla base di
Dailymotion consente una facile pubblicazione online delle clip video: si invia il filmato
e in pochi passaggi, senza nemmeno doversi preoccupare di come
renderlo aderente alle specifiche imposte dal Web, è disponibile per essere visto
da tutti (sono accettati pressoché tutti i formati video e le clip sono trasformate in
Flash per il Web, in Mp4 per il podcast e in 3Gp per la
telefonia cellulare). Tale semplicità operativa, unità alla facilità di navigazione nel sito
e alla possibilità di creare facilmente comunità di utenti, ha ampliato enormemente
il bacino di utenza potenziale e sta portando a una crescita media
mensile del 70%: il traffico medio è di 150.000 visitatori al giorno
con circa 3 milioni di pagine viste.


Se da una parte questo è evidentemente motivo d’orgoglio, dall’altra parte dà origine
a una serie di problematiche, come per esempio la crescente necessità di banda
passante o di storage, soprattutto se si considera che, come precisa Bejbaum,
«nessun filmato viene cancellato e rimane memorizzato in archivio nella sua
forma originaria». Un sostanziale aiuto nel far fronte a queste necessità è arrivato
nei primi mesi di quest’anno dai contratti pubblicitari e dall’intervento
da parte di alcuni business angel. Ma sono arrivate anche le prime
partenship di rilievo, prima fra tutte quella con Tf1, il canale televisivo
francese che ha scelto Dailymotion quale provider di software nel progetto volto
alla creazione di un canale video alimentato dagli internauti.


Quella di provider tecnologico è un’attività su cui la società sta
puntando molto, ma con una strategia un po’ particolare. Infatti, intende in primo
luogo rendere disponibile la propria piattaforma a chiunque ne faccia richiesta
senza nessun costo: quello che Dailymotion richiede è solo che il proprio nome sia
ben visibile nell’applicazione finale. Questo consente a qualsiasi azienda abbia
la necessità di avviare delle attività che implichino la gestione di video,
come per esempio dei corsi, di fruire gratuitamente dei vantaggi, soprattutto
in termini di semplicità d’uso, offerti dalla tecnologia sviluppata
dall’azienda francese. Tuttavia, nel caso in cui tale piattaforma sia utilizzata per
un’attività commerciale, Dailymotion richiede una partecipazione agli utili.


La strategia basata sulle partnership prevede anche la possibilità di offrire
servizi premium, ospitando sui propri server contenuti video ad alta
definizione. In questo senso, Dailymotion può gestire filmati pubblicitari che
rispondono a una logica virale, adottando ancora una volta un sistema di
condivisione degli introiti sui video più visti. Bejbaum precisa però che «la
pubblicità è sempre e solo visualizzata su richiesta del visitatore, senza che
gli sia mai imposta». D’altra parte, il target degli utenti Dailymotion è per la
grande maggioranza costituito da adolescenti, quindi oltre a essere bene
definito, include quelle figure che più di altre fungono da intermediari del
marketing virale basato su reti di condivisione e di scambio delle informazioni.


Bejbaum aggiunge: «Un’altra forma di business che stiamo valutando è collegata
alla telefonia mobile, dove la richiesta di video è in forte crescita. Comunque,
per noi la pubblicità rappresenta sempre la prima fonte di fatturato ma
il modello, nel suo insieme, resta aperto. Quello che però non dobbiamo mai
perdere di vista è che l’aspetto community è fondamentale».


La linea strategica messa in atto da Dailymotion segue da vicino quella attuata
da un altro sito di grandissimo successo nella condivisione video, l’americano
YouTube, il quale ha potuto beneficiare di un investimento di 8 milioni di
dollari da parte del fondo Sequoia Capital. E a quanto sembra anche Dailymotion
sta riscuotendo grande attenzione da parte di fondi, che, secondo diverse fonti,
starebbero per investire 7 milioni di euro nell’azienda francese. E l’operazione
si dovrebbe concludere entro breve. La conferma arriva direttamente da Bejbaum,
il quale non si sbilancia sulla cifra ma afferma: «Si tratterà di uno dei più
rilevanti investimenti da parte di un fondo francese».

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