Gfi Ois si scrolla le ultime briciole di Olivetti e viene ribattezzata Gfi Italia, a conferma di essere in tutto e per tutto la filiale italiana del gruppo francese, rimarcando l’evoluzione da realtà locale a globale. «Un aspetto – dichiara il general …
Gfi Ois si scrolla le ultime briciole di Olivetti e viene ribattezzata Gfi Italia, a conferma di essere in tutto e per tutto la filiale italiana del gruppo francese, rimarcando l’evoluzione da realtà locale a globale. «Un aspetto – dichiara il general manager Eugenio Pontremolesi -, che avrà una forte influenza soprattutto su quelle multinazionali che preferiscono avere uniformità nella fornitura dei servizi nelle varie country dove sono presenti».
Già, perché i rapporti che la società tiene con i clienti vanno oltre la fornitura di prodotti. «Non abbiamo soluzioni di una casa madre da spingere – riprende Pontremolesi -, ed essendo svincolati da questa logica, possiamo proporci in veste prettamente consulenziale, ponendoci come obiettivo la soddisfazione dei clienti e l’incremento del loro business attraverso l’impiego delle tecnologie, anche grazie alle molteplici partnership che abbiamo con importanti brand, sui quali i nostri tecnici sono altamente skillati». Oltre 500 i dipendenti di Gfi in Italia, distribuiti su otto sedi, ma la forza lavoro si estende a circa mille specialisti, grazie all’intervento di Ois.Com, un consorzio di 24 aziende per l’88% posseduto da Gfi.
Il cambio di nome è supportato da un nuovo indirizzamento nei confronti del mercato. Se la system integration rimane la fetta più importante del mix d’offerta (69%), il 21% deriva dagli applicativi propri, il 5% dal consulting, e l’altro 5% dalle attività di outsourcing. Attività che offrono principalmente al settore pubblico, seguito da industria e distribuzione e, quindi, dai clienti telco. Molto piccolo il contributo da parte di banking e finance, ma su cui intendono puntare pur partendo da una base limitata.
