La business school del noto ateneo milanese ha raccolto le sollecitazioni del mercato, mettendo a punto una nuova batteria di programmi di formazione manageriale. La novità è che i corsi sono stati progettati in modo da costituire delle unità tematiche indipendenti.
Il Mip Politecnico di Milano, la business school del noto ateneo, da qualche anno ha incrementato gli investimenti in tecnologie e strutture per formalizzare una didattica "ottimizzata" con lobiettivo di capitalizzare skill e metodologie anche in chiave "Www".
Nel progetto, infatti, cè la trasformazione del sito in un portale che possa permettere a docenti, aziende partner e studenti di rafforzare il dialogo attraverso servizi dedicati e, in proiezione, di erogare Fad.
In unottica di long life learning, a fine corso gli studenti potranno così proseguire il rapporto formativo con lateneo attraverso aggiornamenti continui, offline e online. I tempi non sono lontani perché la piattaforma sarà operativa tra ottobre e novembre di questanno. Intanto il Mip Politecnico di Milano ha raccolto le sollecitazioni del mercato mettendo a punto una nuova batteria di corsi brevi a catalogo per la formazione manageriale, dando il via a una didattica più snella e flessibile, che oggi vede a calendario cinque programmi.
Ma in cantiere ce ne sono molti di più. "Lorganizzazione del progetto formativo copre diverse aree culturali che sono state ripartite in aree funzionali, riferite a specifiche funzioni aziendali, e in aree trasversali riferite, per lappunto, a competenze di tipo interfunzionale – ha spiegato Marco Perona, docente del Mip Politecnico di Milano e direttore del programma -. Le prime comprendono operation e Supply chain management, banche e finanza, marketing e vendite, amministrazione e controllo e ingegneria di prodotto/processo. Le seconde, invece, affrontano la gestione dellinnovazione e dei progetti, la gestione della qualità e dellambiente, le-business, la gestione della conoscenza, la proprietà intellettuale, i sistemi informativi e i metodi quantitativi per il management.
I corsi delle aree funzionali e trasversali sono rivolti a un vastissimo target di utenza: imprese di qualsiasi dimensione del settore privato e pubblico, dalla produzione ai servizi, mentre le aree di settore affrontano la gestione del sistema moda, gestione della sanità, Pubblica amministrazione e gestione delle public utility e sono focalizzate sulle specifiche esigenze di contesti aziendali particolari.
"Tutte le aree presentano programmi e corsi rivolti a quadri e tecnici che intendono allargare le proprie conoscenze e capacità, per crescere verso ruoli manageriali – ha sottolineato Perone – così come a executive, capi funzione e capi struttura che vogliono ampliare la propria visione del business. I corsi delle aree trasversali e delle aree di settore sono rivolti a una molteplicità di figure professionali che svolgono diversi ruoli allinterno dellazienda e sono caratterizzati da una forte interdisciplinarietà.
Basata sul concetto di modularità, la struttura organizzativa prevede che lunità minima acquistabile sia il corso, di norma della lunghezza di 8/16 ore, che fornisce informazioni riguardo a uno specifico tema. La novità è che i corsi sono stati progettati in modo da costituire delle unità tematiche indipendenti, sono frequentabili separatamente e possono essere aggregati liberamente attraverso programmi personalizzati. Per agevolare i corsisti, il Mip Politecnico di Milano ha predisposto una serie di programmi standard che aiutino nellorientamento ma per seguire questo aspetto didattico ci sono alcuni docenti incaricati che offrono supporto specifico. I corsi, per un numero di partecipanti non superiore alle 40 unità, si tengono presso il Mip in unaula dotata di tutte le infrastrutture audiovisuali con adeguati spazi per il lavoro in piccoli sottogruppi. Un coordinatore Mip sarà a disposizione dei partecipanti a tempo pieno risolvendo problematiche sui contenuti e di tipo organizzativo e logistico.
Competenze diversificate
Rispetto allattività formativa tradizionale, le nostre intenzioni sono di favorire leterogeneità della classe per mantenere viva la capacità di dialogo tra i partecipanti, ha spiegato Perona. Le parole chiave sono crossfertilization e creatività per stimolare la nascita di una community che possa potenziare lattività didattica svolta in classe: lezioni teoriche, studi di case history ed esercitazioni di laboratorio, attraverso le diverse esperienze aziendali dei partecipanti, possono aiutare meglio ad affinare una capacità concreta nella risoluzione di problematiche reali che possono poi essere "importate" e applicate in azienda.
Un altro argomento su cui puntiamo – ha concluso il nostro interlocutore – riguarda il discorso dei crediti formativi come plus per il raggiungimento del master: oltre alle ore spese in aula oggi vengono riconosciuti come crediti formativi anche gli stage aziendali e tutta una serie di attività pratiche svolte in azienda. I corsi brevi sono un gettone in più per gli obiettivi curricular, mentre per le aziende, spesso nostri partner, che devono rilasciare questi patentini costituiscono un buon meccanismo di retention.





