Lo spauracchio di rivenditori e aziende Ict ha il motore in panne. Consip, la società nata per contribuire alla razionalizzazione della spesa pubblica attraverso acquisti centralizzati di beni e servizi e la stipula di convenzioni a favore della Pa, vi …
Lo spauracchio di rivenditori e aziende Ict ha il motore in panne. Consip, la
società nata per contribuire alla razionalizzazione della spesa pubblica
attraverso acquisti centralizzati di beni e servizi e la stipula di convenzioni
a favore della Pa, viaggia infatti molto lentamente. “Si ridotto il volume della spesa affrontata”, ammette un documento del ministero dell’Economia che ha trasmesso al Parlamento la relazione 2004 sul programma di razionalizzazione per gli acquisti della Pa. Secondo il ministero guidato da Domenico Siniscalco la spesa è stata ridotta “sia per effetto della mancata attivazione di nuove convenzioni scadute sia per il mancato rinnova di convenzioni scadute e di cui era stato eroso il massimale”.
Da poco più di 15 miliardi di euro del 2003 si è
passati a 5,6 miliardi di spesa del 2004, mentre il risparmio potenziale è
passato da 3,2 miliardi del 2003 a poco più di 940 milioni dell’anno scorso.
Ancora peggio è andata se teniamo conto degli acquisti reali visto che da 1,96
miliardi del 2003 si è arrivati a 932 milioni del 2004. Ma la pacchia
sembra finita. Siniscalco punta su Consip per rispettare il tetto del
2% in più di spesa per ogni ministero. Così è ripartita la gara per la telefonia
congelata da tempo.





