Nell’area Euro a 17, l’Italia vanta i più alti tassi d’interesse sui finanziamenti: 3,46% (con picchi che al Sud arrivano all’8,21%), contro una media continentale del 2,56%. Forse anche per questo, tra agosto 2011 e agosto 2012 i finanziamenti alle imprese sono diminuiti del 4,5%.
I tassi d’interesse
più elevati per
le aziende italiane si registrano a Crotone dove
gli imprenditori pagano l’8,21%, con un aumento di 161 punti base
tra giugno 2011 e giugno 2012. Seguono Vibo Valentia, a pari merito con tassi
d’interesse dell’8,21% ma cresciuti
di 257 punti
base in un anno, e Cosenza con
tassi al 6,97% aumentati
di 199 punti base.All’altro capo della classifica, i tassi d’interesse più bassi si registrano a Bolzano: 3,91% (+76
punti base in un anno), seguita da Trento (tassi del 4,52% cresciuti di 105 punti base tra il 2011 e il 2012) e da Cuneo (4,60%,
+ 107 punti base anno).
Lo rileva un rapporto di Confartigianato che mette anche in evidenza il calo della quantità di
finanziamenti alle
imprese, diminuita del 4,5% tra agosto 2011 e agosto 2012. Le
più penalizzate sono le piccole imprese
con
meno di 20 addetti,
i cui finanziamenti si sono ridotti del 4,9%. A ‘soffrire’ ancora di più il razionamento del credito sono le
imprese artigiane: da
giugno 2011 a
giugno 2012 lo stock dei finanziamenti
è diminuito
del
7,2% e si attesta a 53,3 miliardi.
A livello regionale, la maggiore flessione di finanziamenti alle imprese tra agosto 2011 e agosto 2012 si è verificata in
Sardegna (-10,8%),
Molise (-7,7%) e Calabria (-71,%).
Se il credito cala, i tassi di interesse sono sempre
più
alti. A settembre 2012 il tasso medio alle imprese applicato in Italia si è attestato al 3,46%, ma sale al 4,42%
per i prestiti fino a 1
milione di euro e arriva al
4,86% per i prestiti fino
a 250.000 euro.
Con questi valori, l’Italia è
al primo
posto
per
i più alti tassi d’interesse sui finanziamenti registrati nell’area Euro a 17 dove la media dei tassi si ferma
al 2,56%, con uno spread di
80 punti base tra
il nostro Paese e la media Ue.
Siamo maglia nera in Europa anche per il maggiore rialzo dei tassi: 28 punti base in più tra
aprile
2011 e settembre 2012. Nello stesso periodo, invece, nel resto d’Europa il denaro è diventato meno costoso: i tassi d’interesse sono infatti diminuiti in media di 56 punti
base, e addirittura in
Germania il calo
è stato di 95 punti base.
E proprio
nei
confronti della Germania, Confartigianato ha
misurato i maggiori costi
delle
imprese
italiane rispetto a quelle tedesche
derivanti dai nostri tassi d’interesse
più alti:
complessivamente ammontano a 10,7 miliardi di euro, con punte di 3,7 miliardi per le imprese del Lazio
e di 1,8 miliardi per le aziende della Lombardia. In
Trentino Alto Adige invece, le imprese pagano 23,3 milioni in
meno rispetto alle aziende tedesche.





