«Il rapporto con i fornitori di software è complesso, perché non è sempre facile delineare in modo puntuale gli aspetti delle applicazioni»
Importante sede di neuroradiologia, l’ospedale Cannizzaro di Catania (780 posti letto e oltre 1.500 dipendenti), offre una gamma di servizi diagnostici e terapeutici per situazioni di emergenza e ad alta specialità. Ne sono testimonianza le apparecchiature per la cura dei tumori cerebrali (Gamma Knife), un acceleratore lineare per la produzione di radio farmaci (per le terapie del cancro) e un centro Pet.
La stessa attenzione che la struttura dedica agli aspetti di innovazione clinica è posta anche nei confronti dell’Information technology, al punto che figura spesso come protagonista nei programmi pilota per la sperimentazione di nuove soluzioni It, sostenute dall’assessorato regionale e dal ministero della salute. «È da oltre dieci anni che cerchiamo di dotarci di strumenti avanzati – afferma Giuseppe Digeronimo, responsabile sistemi informativi del Cannizzaro, che conta circa 25 server e 600 postazioni di lavoro -. Ci avvaliamo, ad esempio, di una dorsale in fibra ottica dal ’96 e, nel tempo, abbiamo sviluppato il sistema Filmless per offrire ai reparti e agli assistiti in forma digitale i referti radiologici. Con questa soluzione, in uso da 2 anni, ogni operatore può richiedere online le prestazioni e consultarle. Possediamo, inoltre, soluzioni anti intrusione e di gestione, che permettono alla squadra di operare da remoto sulle varie postazioni sparse nel campus».
In caso di guasto, una replica del sistema è presente in rete per il tempo necessario all’intervento di manutenzione. Anche la Business intelligence figura nel portafoglio applicativo del Cannizzaro per la distribuzione dei dati all’interno della intranet aziendale.
Nel corso della sua collaborazione con l’ospedale siciliano, Digeronimo ha, altresì, lavorato per la messa a punto di un software gestionale-clinico dedicato al quartiere operatorio. «Cinque anni fa – continua -, non esisteva alcuna applicazione che aiutasse a migliorare il lavoro in quest’ambito, in particolare dal punto di vista dei consumi dei farmaci, che rappresentano gran parte della spesa». La soluzione, ultimata l’anno scorso, è ancora in fase di avviamento.
«Il progetto ha avuto inizio – sottolinea -, mediante un appalto finanziato coi fondi della ricerca ministeriale. L’azienda che si è aggiudicata il bando, però, non si è dimostrata adatta, pur essendo nostra partner per altri servizi. Così, ci siamo affidati alla seconda in graduatoria, idonea al progetto. Nel settore sanitario, infatti, il rapporto con i fornitori è complesso. È fondamentale sviluppare descrizioni dettagliate e precise delle attrezzature che si desiderano; solo in questo modo le gare possono avere successo. Per quel che riguarda il software, invece, esistono questioni legate al servizio e alle attività che non si possono specificare puntualmente e che vanno, quindi, costantemente riviste. Raggiungere l’obiettivo non è facile, in parte per gli stringenti regolamenti della Pubblica amministrazione, ma anche perché il fornitore prova ad aprirsi a settori che non conosce perfettamente. Alla fine, analizzando i pro e i contro, spesso si rivelerebbe più efficace rivolgersi in modo diretto a un partner, anche rinunciando ad eventuali risparmi economici». La particolarità dell’ambiente ha rappresentato, poi, un ulteriore fattore di rallentamento per lo sviluppo del progetto. «Nelle situazioni di emergenza – precisa Digeronimo -, non c’è ancora da parte del personale medico una completa fiducia nell’accettare un costante monitoraggio. Inoltre, gli applicativi del quartiere operatorio devono essere in grado di adattarsi alla continua variabilità degli eventi». In un contesto in cui i sistemi sono standardizzati, invece, la soluzione può ottenere maggiori riscontri, come avvenuto in una struttura specializzata in trapianti cardiaci della zona catanese che, per un certo periodo, ne ha portato avanti la sperimentazione, con risultati interessanti. L’intento di Digeronimo è, quindi, quello di far crescere la qualità dello strumento, «questa esperienza a quattro mani ha rappresentato un passo importante verso la prospettiva di un costruttivo e libero scambio di know how. Più attori sono coinvolti, maggiore è la possibilità di vedere le proprie proposte approvate, comprendendone al meglio potenzialità e utilità».
E proprio in base a questo concetto di condivisione, gli obiettivi futuri del manager non possono che includere la volontà di distribuire il sistema che, dichiara, «riesce a creare indicatori quali, ad esempio, il tempo necessario per effettuare determinati interventi o il loro costo, informazioni che possono costituire la base per un confronto qualitativo tra le varie équipe dello stesso ospedale».
Per raggiungere una maggiore efficienza e lavorare a progetti sempre più impegnativi, poi, Digeronimo si augura di poter far crescere il team It e aumentare il ricorso all’open source: «Fino ad ora – spiega – le sperimentazioni in questa direzione sono state limitate, anche alla luce del fatto che la nostra struttura non è particolarmente ampia. L’open source è, infatti, una soluzione vincente se può essere seguita con attenzione e costanza nelle sue evoluzioni. Per la situazione attuale, sono più incline al metodo del “riuso” di software nell’ambito della Pa, come avvenuto in un’esperienza precedente, per quanto riguarda il protocollo informatico».
Alla stessa stregua, sul fronte rete, le prospettive sono aperte e dipendono da più fattori. «All’interno della Lan aziendale – illustra – non esistono isole Wi-Fi, ma stiamo verificando la reale copertura e fattibilità all’interno del nostro campus. Oggi, comunque, si pone già la questione del superamento di questa tecnologia, con soluzioni quali il WiMax». Non meno importante per l’ospedale siciliano risulta il tema della cartella elettronica: «È un argomento molto vasto e articolato – conclude Digeronimo -. All’interno della nostra struttura non esiste per ora una vera cartella informatizzata, ma abbiamo in uso tutte le componenti per realizzarla».





