Con un libro Microsoft spiega l’high tech alle Pmi

“Destinazione impres@” è il titolo del libro che spiega come utilizzare al meglio le nuove tecnologie

Se, come è convinto Giancarlo Capitani di NetConsulting, il problema del rapporto fra Ict e imprese è soprattutto culturale, un libro può servire a colmare una lacuna che divide in due il mondo delle aziende. “Anche secondo le ultime ricerche del centro studi di Banca Intesa – osserva Capitani – nelle Pmi e anche nei distretti c’è una profonda differenza fra chi innova e chi non innova con il risultato che i secondi rischiano di non sopravvivere”. Per questo Microsoft ha sfornato il libro “Destinazione impres@” (scaricabile qui) che vuole essere una guida per imprenditori e manager che vogliono capire a fondo come utilizzare le nuove tecnologie in azienda.


“Innovazione e competitività per le Pmi italiane” è il sottotitolo del libro che in un centinaio di pagine cerca di “raccontare come si possa favorire la competitività e lo sviluppo delle aziende portando anche esempi concreti di imprese che hanno creduto nell’innovazione” come scrive nella prefazione il responsabile delle Pmi e partner di Microsoft Luca Marinelli.


Comunicare e collaborare, Proteggere l’azienda, Progettare e produrre, Ottimizzare i processi, Conoscere e guidare l’impresa, Conoscere i propri clienti e Usare l’online per il business sono i titoli dei capitoli del manuale che parla di Customer relationship management, gestione delle informazioni, criticità nella gestione della catena del valore, progettazione e produzione.


Riduzione dei tempi di attività ed esecuzione dei processi, riduzione dei costi, miglioramento della capacità decisionale e riduzione del time to market, sono i principali benefici che un’indagine realizzata sulle Pmi dell’Emilia-Romagna assegna all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Di contro gli ostacoli arrivano dal costo elevato delle soluzioni, dalla scarsa percezione del valore dell’It, dal budget inadeguato, ma soprattutto dalla scarsa cultura Ict del management. Ed è propri questa la ragione principale, secondo Capitani, della difficile relazione fra Ict e imprese.
“Il problema – sottolinea l’amministratore delegato di NetConsulting – è fare capire che le tecnologie incorporate nei processi sono l’unica strada per assicurare un futuro alle imprese che nella maggior parte dei casi non sono più dei soggetti isolati, ma operano all’interno di filiere”.

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