Twitch è una piattaforma di streaming in diretta di proprietà di Amazon che recentemente ha fatto molto parlare di sé. Ciò non rappresenta una novità poiché questa è estremamente popolare, soprattutto tra i giovani, ma piuttosto perché è riuscita ad attirare l’attenzione di alcune importanti aziende grazie al grande pubblico che la frequenta. Ecco come le aziende possono utilizzarla per fare business.
Se vi capitasse di chiedere a un giovane, supponiamo una persona con meno di 25 anni, qual è il suo canale televisivo preferito, probabilmente vi risponderebbe “nessuno, preferisco YouTube e Twitch”. Questo esempio, naturalmente, rappresenta un’iperbole: i giovani, o almeno alcuni, guardano ancora la televisione tradizionale. Tuttavia, e lo confermano i numeri, molti di loro prediligono queste piattaforme, poiché le considerano maggiormente in grado di intercettare i loro interessi.
L’ascesa di YouTube ha visto, sin dalla metà della decade scorsa, una crescita esponenziale dei cosiddetti YouTuber, ossia dei content creator che hanno come media di riferimento la stessa piattaforma di proprietà di Google. Questi professionisti, in relativamente poco tempo, sono riusciti a crearsi un proprio pubblico e a consolidarlo, raggiungendo un notevole successo.
Successivamente, soprattutto durante la pandemia di Covid-19, qualcosa pare essere cambiato. Una discreta parte del pubblico abituale di YouTube, pur di avere qualcosa alternativo da guardare nel molto tempo libero, ha deciso di rivolgersi a Twitch, piattaforma ricca – ad ogni ora del giorno – di contenuti in diretta, per lo più spesso realizzati dagli stessi creator presenti su YouTube. Questi, inoltre, erano già al tempo piuttosto vari: alcuni streamer trascorrevano le ore a dialogare con i loro spettatori sui temi di attualità, altri a giocare ai videogiochi, altri a raccontare le loro esperienze, eccetera.
Questa situazione ha giovato chiaramente alla fama della piattaforma e ai suoi utilizzatori, tanto che a partire da quel periodo molte persone, non necessariamente già esperti creator, hanno deciso di iniziare a fare delle live streaming alla ricerca della notorietà e del guadagno. Oggi la piattaforma ospita non più soltanto giovani intenti a giocare ai videogiochi mentre dialogano con i loro spettatori, ma anche dibattiti con politici di primo piano, eventi sportivi e molto altro ancora. Ciò ha generato molta curiosità, non soltanto per le dinamiche inedite che si sono create, ma anche per i possibili guadagni, sia in termini economici che di fama, a cui sono esposti gli streamer e gli altri stakeholder. È proprio questo uno dei temi più importanti: il guadagno. Infatti Twitch permette quasi da subito, se si ha un buon seguito, di iniziare a guadagnare. E ora vi spieghiamo come si fa.
Come guadagnare con Twitch
Prima di passare a spiegare come un’azienda può sfruttare Twitch per fare business è opportuno chiarire, brevemente, alcune delle modalità che permettono agli streamer di guadagnare. Essi devono, innanzitutto, soddisfare alcuni prerequisiti essenziali per diventare affiliati o partner della piattaforma: un certo numero di iscritti e di ore trascorse in streaming, per esempio.
L’abbonamento al canale è uno dei mezzi più sfruttati dai creator per guadagnare su Twitch: ogni mese uno spettatore può decidere, abbonandosi, di sostenere un canale per supportarne il proprietario. Gli abbonamenti, che hanno un costo minimo di 4,99 euro al mese, permettono ai sottoscriventi di accedere a vantaggi esclusivi, come emoticon particolari da inviare nelle chat e altri definiti dagli stessi streamer. Di questi, i creator guadagnano circa il 50%, mentre il resto è trattenuto dalla piattaforma. Ci sono poi i bit, ossia degli strumenti che servono per dimostrare supporto ai creator durante le trasmissioni, che valgono 0,01 centesimi ciascuno. Ci sono poi le pubblicità, che possono essere impostate prima dell’inizio della diretta, e le sponsorizzazioni, per esempio di prodotti in vendita su Amazon. Insomma, le possibilità di guadagnare su Twitch sono molte e, se sfruttate a dovere, possono essere molto remunerative.
Come le aziende possono sfruttare Twitch
Come dovrebbe essere chiaro, guadagnare con Twitch non è difficile, a patto che vi si dedichi il tempo necessario per coltivare i propri numeri e fidelizzare la propria community. Per costruire la propria fan base, molti streamer partono da piattaforme come YouTube, Instagram e TikTok, dove possono raccontarsi in maniera più organizzata e strutturata.
Dopodiché, una volta che i creator si sono fatti conoscere, passano a Twitch per un contatto più diretto con i propri fan. Questo procedimento, pur potendo sembrare breve, in realtà può richiedere mesi, se non anni. Ne consegue che le aziende, ad eccezione forse di qualche caso, non hanno la possibilità di dedicarsi a tale attività. Per questo la scelta migliore e più opportuna è quella di affidare la propria immagine a degli streamer di professione. Per fare ciò è possibile rivolgersi direttamente a loro stessi o alle agenzie che ne curano gli interessi, proponendo una collaborazione basata su accordi di sponsorizzazione o di altro genere.
In questo modo, l’azienda può farsi conoscere da un pubblico nuovo davvero molto ampio. Per dare un’idea più chiara dei numeri raggiunti da certi streamer su Twitch è sufficiente affermare che recentemente uno dei più seguiti ha raggiunto i 300.000 spettatori. Naturalmente questi non sono numeri comuni e richiedono molto lavoro; tuttavia non sono affatto impossibili da raggiungere. Per un’azienda, specialmente se interessata a intercettare un pubblico giovane, scegliere il creator giusto al quale affiancare il proprio nome è fondamentale.
Per riuscirci è essenziale fare un’attenta analisi della piattaforma, selezionare alcuni profili interessanti ed eventualmente indagare a fondo sui contenuti che promuovono, al fine di non rischiare di rovinare la propria immagine. Attualmente, almeno in Italia, i content creator che possono contare su numeri davvero interessanti non sono moltissimi; quindi non è difficile capire chi sono e cosa fanno. Qualsiasi azienda desideri collaborare con loro quindi deve semplicemente cercarli, studiarli e, magari, contattarli per proporre loro una collaborazione. Per riassumere, quindi, il modo migliore per un’azienda di sfruttare Twitch non è quello di aprire un canale proprio, ma piuttosto quello di affidarsi a streamer esperti che possano pubblicizzare il proprio prodotto o servizio, com’è avvenuto nel caso che vi raccontiamo nel prossimo paragrafo.

Un caso di business virtuoso su Twitch: InfoJobs
Per spiegare quanto Twitch possa essere un ottimo veicolo per sponsorizzare la propria azienda, è possibile citare un esempio virtuoso, ossia quello di InfoJobs, società spagnola operante nel settore della ricerca del personale.
L’azienda ha deciso di patrocinare la “Kings League InfoJobs”, una lega di calcio a sette trasmessa (anche) su Twitch alla quale hanno partecipato ex calciatori, streamer di successo ed altri personaggi noti. Di questa nuova lega, creata dall’ex calciatore del Barcellona Gerard Piqué, si è da poco conclusa la competizione mondiale, che ha visto partecipare anche giocatori italiani come Francesco Totti ed Emiliano Viviano.
Il torneo si è svolto in Messico ed ha avuto un enorme riscontro mediatico. Pur essendo un contesto di livello dilettantistico, infatti, numerosi giornali e media prestigiosi hanno scelto di raccontare le gesta delle squadre in campo. La ragione per cui ciò è avvenuto è abbastanza lampante: grazie ai personaggi coinvolti e alla piattaforma che ha ospitato la competizione, la “Kings World Cup 2024” – questo il nome vero e proprio del torneo – ha saputo attirare a sé un numero incredibile di spettatori. Si pensi, per chiarire, che durante una delle partite della squadra di Francesco Totti, gli “Stallions” italiani, si sono raggiunti i 300.000 spettatori: un numero impressionante.
Dunque, la scelta di InfoJobs di farsi patrocinante di questa lega sembra essersi rivelata vincente: il nome dell’azienda, nel complesso della competizione, è stato letto da milioni e milioni di spettatori, conquistando così una visibilità enorme, soprattutto considerando che – probabilmente – molti di coloro che hanno seguito la competizione sono giovani e perciò possibilmente alla ricerca di un lavoro.






