La batteria dell’UPS Questo è l’unico componente che va sostituito dopo un certo numero di ore di funzionamento, durante questo periodo però non è necessaria alcuna manutenzione. La vita operativa di una batteria dipend …
La batteria dell’UPS
Questo è l’unico componente che va sostituito dopo un certo numero
di ore di funzionamento, durante questo periodo però non è necessaria
alcuna manutenzione.
La vita operativa di una batteria dipende da numerosi fattori. I principali
sono la temperatura ambiente e il numero di cicli di carica e scarica. Una temperatura
ambiente di circa 30° dimezza la vita di una batteria e ad ogni ricarica
si diminuisce leggermente la capacità.
Le batterie possono essere sostituite senza scollegare l’UPS dalla rete
elettrica o interromperne il funzionamento (funzionalità hot swap).
L’operazione non comporta rischi di sicurezza, lo scomparto della batteria
è separato dalla sezione contenente i circuiti collegati alla rete elettrica
a 220 V e sistemi di sicurezza impediscono che la tensione di rete possa arrivare
alla batteria.
Dimensionare la potenza di un UPS
La potenza massima che un UPS è in grado di erogare è indicata
in VA, contrazione di Volt e Ampere che sono le unità
di misura rispettivamente di tensione e corrente.
La potenza per i carichi in corrente alternata è indicata in Watt
che è il prodotto della moltiplicazione di volt, ampere e del fattore
di potenza (cosfi), un numero da 0 e 1 che indica l’efficienza
dei dispositivi nel trasformare l’energia elettrica in lavoro.
Le lampadine a incandescenza, gli asciuga capelli, i forni elettrici, gli
scaldabagni elettrici, le stufe elettriche e in genere tutti gli apparecchi
che usano una semplice resistenza per generare luce o calore hanno un fattore
di potenza uguale o vicino a 1.
Negli alimentatori per computer in cui sono presenti filtri, induttanze (componenti
capaci di produrre campi magnetici) e piccoli trasformatori il fattore è
di 0,6 o 0,7, con l’eccezione degli alimentatori dotati di un sistema
di correzione del fattore di potenza (PFC Power Factor Correction) i quali raggiungono
un fattore superiore a 0,9.
Per determinare la potenza necessaria dell’UPS bastano alcuni semplici
calcoli. Gli alimentatori delle apparecchiature informatiche hanno potenze prestabilite,
per esempio 400 W.
L’UPS dovrà avere una potenza di almeno 660 VA se si tratta di
un alimentatore senza PFC (presumendo il caso peggiore di un cosfi=0,6) e di
400 VA se dotato di PFC.
In realtà è insolito che un PC utilizzi tutta la potenza dell’alimentatore,
ma presumendo che lo faccia, si lascia all’UPS un margine di sovradimensionamento
che torna utile nei momenti critici dell’accensione quando i componenti
del PC assorbono la massima potenza prima di stabilizzarsi.
Un monitor a tubo catodico da 15” consuma tipicamente 70 W, uno da 17”
consuma 90 W e uno da 19” consuma 110 W. Per alimentare un computer con
alimentatore da 400 W e un monitor da 17” servirà un UPS con una
potenza di almeno 800 W.
Alcuni produttori indicano la potenza in VAi che sta per, Volt Ampere informatici.
Tale indicazione è completamente fasulla e serve unicamente per “gonfiare”
la potenza dell’UPS. Se la si trova indicata nelle caratteristiche dell’UPS
ignoratela e cercate il valore della potenza espresso in VA.
Windows XP e gli UPS
Nell’ultimo sistema operativo di Microsoft è stata migliorata l’integrazione
con gli UPS anche se limitatamente agli UPS di APC (American Power Conversion)
che ha sviluppato l’interfaccia software.
Gli UPS utilizzano la porta USB o la seriale per scambiare con il sistema operativo
le informazioni sullo stato di funzionamento. Negli UPS economici si trova solo
la porta USB, in quelli più costosi entrambe.
Per l’integrazione nel sistema operativo degli UPS di marche diverse
da APC si deve utilizzare il software in dotazione.
Per gli UPS con la sola porta seriale e senza il relativo software di gestione,
il sistema consente l’installazione manuale definendo i segnali nel menu
Start, Pannello di controllo, Opzioni del risparmio energia, Gruppo
di continuità, Seleziona.





