Come funziona il monitor CRT – parte 3

I parametri Una delle caratteristiche di base di un CRT è la dimensione dei pixel, da cui dipende la risoluzione e la qualità dell’immagine. Il dot pitch, citato nelle specifiche dei monitor, è la distanza tra i centri di due …

I parametri
Una delle caratteristiche di base di un CRT è la dimensione dei
pixel
, da cui dipende la risoluzione e la qualità dell’immagine.
Il dot pitch, citato nelle specifiche dei monitor, è la
distanza tra i centri di due punti di fosforo dello stesso colore sulla superficie
interna del CRT.

La distanza è misurata in diagonale; in una classica shadow mask a punti
circolari la componente orizzontale del dot pitch vale 0,866 per dot pitch.

Per i CRT con aperture grille si cita l’aperture pitch,
distanza orizzontale tra due aperture adiacenti dello stesso colore. Minore
è il dot pitch, migliore è la qualità dell’immagine;
per paragonare un CRT con aperture grille a uno con shadow mask si devono confrontare
l’aperture pitch e il dot pitch orizzontale.

Un’evoluzione significativa della shadow mask si ebbe nel ’97 con
l’introduzione dei punti ellittici, che producono linee
verticali precise, anziché leggermente zigzaganti (come nella classica
shadow mask con i punti circolari disposti a triangolo equilatero) o leggermente
indefinite come può accadere con l’aperture grille.

Hitachi, protagonista di questa innovazione, ha prodotto eccellenti CRT con
dot pitch orizzontale di 0,22 mm (es. CM753ET) e 0,21 mm (es. CM715ET).

Un altro parametro fondamentale è la convergenza, la
capacità di puntare i tre fasci di elettroni su un punto dello schermo,
al centro come ai bordi.

Le tecnologie più sofisticate permettono di produrre pixel di forma
costante in qualsiasi punto dello schermo, mantenendo i fasci allineati. Un
errore di convergenza si manifesta attraverso frange colorate, perché
i fasci R, G, B non si allineano sullo stesso pixel. La deformazione del fascio
produce scarsa nitidezza.

Oltre alla massima risoluzione e alle frequenze di refresh massime a ogni risoluzione,
trovate nelle specifiche le frequenze massime di scansione verticale
e orizzontale
. Per esempio un monitor con 115 KHz di scansione orizzontale
supporta fino a 1600×1280 pixel a 85 Hz o 1600×1200 a 90 Hz.

Il monitor
Oltre al tubo CRT, in un monitor c’è la parte elettronica. I segnali
d’ingresso
(tensioni dei segnali per rosso, verde, blu e segnali
di sincronismo verticale e orizzontale) vengono opportunamente trattati e amplificati
in modo da fornire i segnali di modulazione alle tre griglie di controllo e
sincronizzare gli oscillatori di deflessione orizzontale e verticale, che determinano
lo spazzolamento dello schermo, riga per riga, da parte del triplo fascio di
elettroni.

Il segnale di ritorno che riporta i fasci di elettroni all’inizio
della riga successiva, viene usato per generare i 25 Kvolt e più dell’anodo
ad alta tensione, depositato all’interno del CRT nella zona di imbuto
vicina al pannello frontale.

I numerosi comandi di un monitor modificano i segnali e le tensioni sugli elettrodi
del cannone elettronico e sulle bobine di deflessione in modo da ridurre al
minimo le deformazioni dell’immagine e il disallineamento tra i tre fasci,
oltre a controllare il contrasto, la luminosità e la temperatura di colore
(aspetto più o meno “caldo” o “freddo” del bianco).

Da molti anni i monitor si adattano automaticamente a diverse frequenze di
scansione orizzontale e verticale del segnale d’ingresso e consentono
di definire configurazioni personalizzate in aggiunta a quelle predefinite.

L’immagine
Al di là delle specifiche, solitamente insufficienti per valutare la
nitidezza, la linearità (fedeltà geometrica) e la convergenza,
potete valutare la qualità di un monitor attraverso una serie
di immagini campione
.

Il software più usato a questo scopo è quello
di DisplayMate Technologies (www.displaymate.com), ma con un programma di grafica
potete crearvi da soli una serie di immagini di prova: matrici di punti, linee,
quadretti, cerchi, bande di colore e di grigi, testo in varie dimensioni e così
via, su fondo bianco e su fondo nero.

Punti, quadretti e linee verticali adiacenti mostrano subito i difetti principali.
Uno schermo bianco mostra i difetti di uniformità.

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