Cobol: meglio tenerselo

La prima edizione italiana della Cobol Conference di Milano organizzata da Micro Focus  ha rafforzato la percezione del linguaggio che da oltre 50 anni è alla base dei sistemi operativi.
Lo  hanno testimoniato Fiat Finance, Vm Sistemi, Cep Solutions, Zucchetti e Utilia, che hanno evodenziato i vantaggi di una modernizzazione delle applicazioni, rispetto alla loro riscrittura.

Per Pierdomenico Iannarelli, Regional Manager Italia&GME di Micro Focus, il compito della sua società è «creare continuità tra passato e futuro,  permettendo di conservare le applicazioni core esistenti, garantendone l’utilizzo da qualsiasi piattaforma».

DI più: «Siamo circondati dal Cobol: si pensi solo che l’85% di tutte le transazioni Atmparlano questo linguaggi. Riscrivere manualmente linee di codice che spesso sono superiori a 500mila è operazione rischiosa e costosa. L’opzione migliore rimane quella di conservare il Cobol, integrandolo all’interno delle applicazioni».

Il ruolo del Cobol deve quindi essere quello di aprirsi, abbracciando qualsiasi piattaforma e agevolando il riutilizzo dell’esistente.

Per Giuseppe Gigante, Regional Marketing Manager di Micro Focus, invece che riscrivere le applicazioni «è possibile aggiornarle, utilizzando un Ide come Visual Studio o Eclipse, rendendole  idonee a qualsiasi piattaforma, sia essa .Net o Jvm».

Si, ma le competenze per farlo?
Con l’iniziativa mondiale Academic Program, ha specificato Gigante, «aiutiamo università, aziende e comunità studentesche a creare una nuova generazione di sviluppatori Cobol. Fin dalla sua nascita, il programma ha visto una grande partecipazione da parte del mondo accademico e l’adesione di oltre 44 università  nel mondo».

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