Cloud Italia punta a Eutelia per portare il cloud alle Pmi

Un’iniziativa imprenditoriale, un modello che affida a un unico soggetto di rischio rete, datacenter e servizi e che punta a non disperdere il patrimonio di Eutelia. Il ruolo di Finmeccanica, quello di ItWay.

Un progetto cloud che guarda in modo specifico al mondo delle piccole e medie imprese e della Pubblica Amministrazione, valorizzando asset importanti del nostro patrimonio nazionale.

Questa, in sintesi estrema la progettualità che ha guidato la nascita di Cloud Italia, la realtà fondata da Mark De Simone, un passato in Olivetti, Lucent, 3Com, Hp, Cisco, Cordys, e che soprattutto ha portato l’azienda a fungere da capocordata del gruppo Piero Della Francesca, che intende rilevare Eutelia.

Tra i partner di Cloud Italia figurano anche Pier Giorgio Rossi, esperienze nel ruolo di Cfo in Fiat, Olivetti, Marconi, Ericsson, e Paolo Bottura, un passato in Ibm, Memorex Telex, Cisco, Siemens, Telecom Italia, Esa Sftware e attuale Country Manager in Cordys, mentre in Piero Della Francesca importante è il ruolo della stessa Cordys, di società di private equità, di fondi finanziari e di Finmeccanica.

“In questi anni – spiega Mark De Simone – mi sono reso conto che soprattutto il mercato delle Pmi ha bisogno di essere servito molto più semplicemente sia nell’ambito delle tlc, sia in quello dei servizi It”.
Un approccio più semplice, secondo De Simone, che ricalca una visione condivisa con altri player, Cisco in primis:“La rete, il datacenter, i servizi e le applicazioni, tutti erogati in modalità as a service da un unico soggetto”.
In questo caso, la rete sarebbe quella di Eutelia, il datacenter di Cloud Italia e le applicazioni includerebbero servizi “in the cloud” specifici per il mercato delle piccole e medie imprese.

Target Pmi
Il lavoro specifico verso le aziende di piccole e medie dimensioni è l’elemento che maggiormente differenzia, nella visione di De Simone, l’approccio di Cloud Italia dalla proposta Nuvola Italiana di Telecom Italia, a suo avviso più idonea a un mondo di imprese più grandi e strutturate, nelle quali sia forte la presenza di un Cio.
“Nel nostro caso, invece, partiamo con un bouquet di una quarantina di applicazioni da noi testate e garantite. Applicazioni semplici, dalla prima nota alla logistica, dalle note spese dei dipendenti a tutto quanto vi possa essere di trasversale nelle imprese di quelle dimensioni. Il tutto offerto a un costo per utente inferiore di circa il 70% rispetto a quello previsto con le modalità di offerta tradizionali”.

Negli obiettivi di De Simone, Cloud Italia deve diventare una sorta di supermarket, una vetrina per i fornitori di prodotti e servizi italiani che vogliono indirizzare il mercato delle piccole e medie imprese.
“Il cloud è un modello erogativo, nel quale rete, datacenter, Iaas e Paas sono riuniti sotto un unico cappello. Fanno cioè capo a un unico soggetto di rischio che garantisce contro i possibili outage. Non a caso il nostro Sla includerà tutti i livelli di fruizione. Il nostro obiettivo è garantire il massimo controllo sul servizio, che sarà certificato Six Sigma”.

Il modello di mercato
Per quanto riguarda il go-to-market, il differenziale sarà rappresentato dall’utenza indirizzata.
Per la Pubblica Amministrazione, partner ideale sarà Finmeccanica, mentre per il mondo delle imprese il canale è ancora da costruire.
Importante, in questo caso, è invece il ruolo di ItWay, parte anch’essa della cordata, alla quale verrà affidato il compito di indirizzare un mercato potenziale fatto di oltre 2000 rivenditori con un’offerta di prodotti e soluzioni da proporre secondo un nuovo modello as a service, nel quale alla tradizionale licenza si sostituisce ad esempio una cedola mensile.
“Verso le Pmi andremo con un modello two tier, anche se poi l’attivazione di tutti i servizi avverrà via Web. Come Cloud Italia ci occuperemo del supporto commerciale, mentre Italtel opererà in veste di integratore”.

Che ne sarà di Eutelia
Quanto a Eutelia, il piano prevede l’assorbimento dei 420 dipendenti attuali, sia nella sede di Arezzo, sia nei datacenter di Roma e Milano.
“Ci stiamo muovendo così come prevede la Legge Prodi Bis, che impone cinque passaggi fondamentali. In primis un’offerta, che è quella che abbiamo presentato. Poi il mantenimento dei dipendenti e delle sedi, supportato da un piano industriale coerente e da partner finanziari solidi. Credo che tutti i requisiti siano in questo caso rispettati”.
Il piano di De Simone si articola su un arco di cinque anni e prevede ulteriori assunzioni per centinaia di persone, per rafforzare sia l’area dello sviluppo software sia quella delle vendite.

Tutto questo prevedendo che il piano per acquisire Eutelia vada in porto.

E in caso contrario?
“Ci sono altre reti disponibili sul mercato italiano. Cercheremo altrove”.

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