Anche i campioni possono sbagliare. Come anticipato dai rumori in circolazione nei giorni precedenti Cisco Systems non è riuscita a centrare le aspettative degli analisti per il secondo trimestre del suo anno fiscale. L’azienda ha riportato un u …
Anche i campioni possono sbagliare. Come anticipato dai rumori in
circolazione nei giorni precedenti Cisco Systems non è riuscita a
centrare le aspettative degli analisti per il secondo trimestre del
suo anno fiscale. L’azienda ha riportato un utile pro forma di 1,33
miliardi di dollari, pari a 18 centesimi per azione, su un fatturato
di 6,75 miliardi. Wall Street si aspettava un rendimento di 19
centesimi, per una società, Cisco appunto, che piuttosto è solita
migliorare i margini delle proiezioni. Rispetto al trimestre
precedente l’utile per azione non subisce perdite o aumenti ma la
notizia non deve aver suscitato allarmi particolari perché alla
chiusura di martedì il titolo Cisco ha avuto un incremento superiore
ai tre punti percentuali chiudendo con 1,19 dollari in più. Il Ceo di
Cisco, John Chambers aveva da tempo lanciato l’allarme sulle
difficoltà che la sua azienda sta incontrando nel corso del terzo
trimestre. Sul periodo pesano il quadro economico generale e la
diminuzione degli investimenti da parte di aziende e provider e una
penuria di componentistica per alcuni prodotti chiave.
I fatturati Cisco hanno avuto una crescita anno su anno del 55% e in
misura pressoché analoga sono aumentati gli utili pro forma. Ma
rispetto al trimestre precedente il fatturato è cresciuto di appena
il 4%, "molto meno del previsto" ha detto Chambers. L’utile netto
effettivo per il secondo trimestre è stato di 874 milioni di dollari,
comprensivi degli oneri relativi alle acquisizioni e dei guadagni da
capitale. Su scala semestrale, il fatturato di 13,27 miliardi di
dollari è in aumento del 60% rispetto allo stesso periodo ’99, mentre
l’utile netto pro forma è di 2,69 miliardi, contro 1,71.
