Cio: conviene pensare «verde»

C’è un altro aspetto da segnalare rispetto al mutamento in atto nell’It: la semplificazione della gestione dei sistemi e la riduzione dei costi di sviluppo/mantenimento, infatti, stanno portando a un’evoluzione dei paradigmi correlati allo sviluppo di …

C’è un altro aspetto da segnalare rispetto al mutamento in atto nell’It: la semplificazione della gestione dei sistemi e la riduzione dei costi di sviluppo/mantenimento, infatti, stanno portando a un’evoluzione dei paradigmi correlati allo sviluppo di tutta l’infrastruttura It aziendale. Per Idc si tratterebbe di un mutamento concettuale significativo nei Cio che, fino a poco tempo fa, vivevano come obiettivo primario quello di offrire un supporto alle esigenze di business. I responsabili It, infatti, pur considerando un prerequisito imprescindibile dei sistemi informativi il supporto ai processi aziendali, oggi sono propensi a modalità di realizzazione che sfruttano sin da subito tecnologie e iniziative capaci di “liberare” risorse, a qualsiasi livello: umane, elaborative, applicative ed energetiche. Secondo Vmware, per esempio, una sola persona è in grado di amministrare e mantenere 30 o 40 server fisici, mentre riesce a gestire da 100 a 150 server virtuali, a seconda dei contesti e del grado di penetrazione della virtualizzazione.

Se accompagnata da altre iniziative e supportata da metodologie, strumenti di gestione e roadmap ecosostenibili, la virtualizzazione porta numerosi benefici in azienda. Il fatto, poi, che il maggior “influencer”, ovvero sostenitore di queste iniziative sia il Cio o l’It manager, avvalora ulteriormente il quadro delineato dallo scenario in atto, che conferma come la virtualizzazione sia un fenomeno trasversale alle organizzazioni, sebbene con una penetrazione maggiore presso le grandi aziende. Spaziando dalla server virtualization, che ha fatto da apripista, alle altre aree, tra cui lo storage, network e client, l’effervescenza del nuovo sviluppo rappresenta molto più di un trend.

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