Chip di rete ed embedded caratterizzano gli sviluppi di Intel

Durante il Developer’s Forum di Palm Springs, il costruttore ha attiratol’attenzione sul network processor Ixp 1200 e su versioni dei Pentium IIIper network appliance. Ma nascono nuovi problemi tecnici sui chipset 820 e840.

Al di là delle anticipazioni sui futuri processori desktop, è sulle reti
che si è soprattutto concentrata l’attenzione di Intel al proprio
Developer’s Forum, tenutosi a Palm Springs, in California. Oltre alla già
annunciata creazione di
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NetStructure; 008; A; 17-02-2000
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, il costruttore ha puntato sulla convergenza voce-dati, dettagliando gli
sviluppi collegati all’iniziativa Internet eXchange Architecture (Ixa). Si
tratta, di fatto, della risposta di Intel ai problemi che l’industria della
comunicazione sta vivendo e che non differiscono troppo da quelli
dell’informatica, visto che stiamo parlando di margini in calo, cicli di
deprezzamento e accelerato ritmo di cambiamento. Costruire prodotti su chip
Asic proprietari, in questo contesto non ha più senso. Qui si colloca
l’iniziativa di Intel, già concretizzata nel processore di rete Ixp 1200,
lanciato in produzione limitata in novembre, ma già adottato da oltre
trenta costruttori, fra cui Nortel, Lucent, Marconi, Nokia, Ericsson e
varie startup. Stanno ora valutando le specifiche architetturali altri
fornitori, come Network Associates, Check Point e Axent.
Lo scopo della strategia di Intel nel networking è mettere in comunicazion
e
applicazioni e reti, creando fra loro una conoscenza reciproca. Una
piattaforma ad hoc richiede banda per le applicazioni più sensibili al
fattore tempo, disponibilità e sicurezza, sia nella forma della
crittografia che dell’autenticazione. Per questi ultimi aspetti, Intel ha
dimostrato un nuovo coprocessore, che consente agli utenti di organizzare
una politica di sicurezza, usando IpSec, che "chiude" i documenti prima di
lanciarli in rete.
é chiaro, comunque, che i classici microprocessori rappresentano ancora il
core business della casa di Santa Clara. Il Pentium III, in particolare,
che è stato presentato in versione embedded, per dispositivi come network
appliance, Atm o pc industriali. Il debutto del PIII per impieghi dedicati
avviene con una linea di prodotti, che include un modello a 600 MHz con
capacità dual processing e chipset 840, nonché un 400 MHz e un 500 MHz,
entrambi a basso consumo. In tutti gli esemplari, i die sono connessi
direttamente al substrato, senza fili. Ciò è importante per le applicazi
oni
embedded, perché riduce l’altezza complessiva del package.
La mossa di Intel punta anche a prolungare la longevità della propria
attuale e delle future famiglie di microprocessori, visto che, rispetto
all’attuale ciclo medio di 12-18 mesi, i piani embedded sono nell’ottica
dei cinque anni. Questo dipende dal fatto che la clientela da raggiungere
sta soprattutto nelle telecomunicazioni e nella data communication, dove
gli aggiornamenti non sono poi così rapidi.
Non mancano, tuttavia, i problemi per la numero uno mondiale dei
semiconduttori. La nota dolente, ancora una volta, viene dai chipset, già
forieri di preoccupazioni
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nel recente passato; 001; A; 07-10-1999
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. I modelli 820 e 840, in particolare, soffrono di problemi che, secondo l
a
stessa Intel, hanno causato lo slittamento di tre schede madre rispetto
all’iniziale roadmap. Questi dispositivi sono stati creati per trarre
vantaggio dalla memoria Rambus (o Rdram), ritenuta più veloce. Il problema
insorge quando essi vengono configurati per lavorare con una Sdram. Secondo
lo stesso costruttore, possono verificarsi errori di memoria, che risultano
dall’uso combinato del memory repeater hub (detto anche Mrh-S e che traduce
il supporto nativo Rdram in Sdram) e dell’Ecc (Error Correction Coding).
Intel afferma che pochi dovrebbero essere gli utenti coinvolti in questo
genere di inconveniente, perché in genere chi usa i chipset 820 e 840 ha
necessità di velocità e, dunque, dovrebbe essere passato a Rambus.
Tuttavia, chi cerca una soluzione più economica potrebbe aver ripiegato su
Sdram e per loro il problema sussiste. Non sembra, in realtà, una cosa da
poco, poiché qualche costruttore di workstation e server (come Dell) ha
sospeso l’ordinazione dei chipset e altri, come Compaq, stanno lavorando
con Intel per trovare una soluzione.

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