Nuova vita per gli ebook. Ma i paradigmi cambiano.
In attesa che la prossima settimana apra il battenti il World Mobile Congress di Barcellona, con mobilità, social network, connessioni veloci, design, stile a farla la padrone nonostante la crisi, la notizia di questi giorni è il rilascio del nuovo Kindle di Amazon.
E a tener banco, più che le innovazioni tecniche integrate nel nuovo reader, sono state le cosiddette sponsorizzazioni illustri, primo fra tutti Stephen King, pronto ad annunciare che il suo prossimo libro uscirà direttamente in formato elettronico.
A ben guardare, l’entusiasmo o la curiosità con la quale la notizia è stata trasmessa fa un po’ il paio con l’ingenuo stupore con il quale qualche anno fa si salutavano Elio e Le Storie Tese che pubblicavano i loro lavori online.
Peccato che i libri elettronici siano tutto tranne che una novità. Se ne parlava, con entusiasmo, quando i palmari – rigorosamente senza telefono integrato – erano strumenti dei quali stupirsi. E, allora, era un tripudio di dizionari e manuali, caricati su espansioni di memoria: l’utile a portata di mano, era il paradigma.
Un’altra storia adesso, a metà strada tra il risparmio e il diletto.
Punta al risparmio il ministro dell’Istruzione Gelmini, quando sponsorizza il libro di testo on line, aprendo la strada a tutta una serie di interrogativi su costi, supporti, diritti d’autore.
Punta al diletto chi scopre il libro elettronico come uno dei possibili contenuti da caricare sul proprio iPod (in formato audiolibro), o sul proprio smartphone, sia esso un iPhone o un altro dispositivo, purchè dotato di schermo sufficientemente ampio.
Ed ecco che si scoprono nuove declinazioni di lettura. Basta libri e manuali. Basta dizionari. I bestseller e i gialli, negli Stati Uniti, sono quelli che tirano il comparto. Seguono letteratura rosa e letteratura erotica. In fondo, protetti dall’anonimo schermo, nessuno può sindacare sugli altrui gusti letterari.
