Chi innova guadagna

Secondo i dati della relazione annuale del governatore di Bankitalia il ricambio generazionale è importante

Nella relazione annuale del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi c’è
spazio anche per un accenno ai temi dell’innovazione. Via Nazionale ha infatti
indagato un campione di quattromila imprese che con le loro risposte hanno
confermato quanto inizi a emergere da altre ricerche. Il declino non
c’è. Si è trattato di uno sbandamento pericolo ma momentaneo
. Oggi una
piccola fetta delle aziende italiane, in particolare le medie imprese, ha
ricominciato a correre.



I primi segnali indicano una maggiore presenza
all’estero con una forte crescita della Cina, oltre a una maggiore attenzione a
elementi come design, marchio e assistenza per rendere più competitivi i
prodotti e aumentarne il valore. Il tasso di crescita del numero delle imprese
si è ridotto con un saldo positivo dell’1,2% che diventa negativo se si limita
il campo a quelle manifatturiere. Una ristrutturazione
creatrice
, la definisce Bankitalia, che ha portato anche oltre la metà
delle imprese del campione a cambiare strategia negli ultimi cinque anni.



Ricerca di nuovi settori per i propri prodotti, delocalizzazione, collaborazione con partner esteri sono alcune delle strategie adottate dalle imprese che hanno migliorato le loro performance con comportamenti innovativi come il lancio di nuovi prodotti, investimenti nel marchio e l’internazionalizzazione.
Nel frattempo
cambia anche il vertice dell’azienda

. Nelle imprese con oltre cinquanta addetti la quota di imprenditori over 65 è scesa dal 37,4% del 2002 al 24,4% del 2006, mentre quella tra i 35 e i 55 anni è passata dal 29,1 al 34,9%. In crescita anche gli imprenditori laureati che arrivano al 37,4% (dal 23%), mentre crollano quelli con licenza media e inferiore che dal 22,4% scendono al 9,5%.
Cifre che servono alla Banca d’Italia per confermare la tesi
secondo la quale un cambio generazionale porta con sé spesso qualche
novità nelle strategie
.

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