La società toscana soffre la competizione di Gdo e Gds. Per questo insiste con i prodotti a marchio proprio da vendere anche attraverso la concorrenza. In competizione con i propri punti vendita
22 luglio 2004 La fine di Tecnodiffusione avvantaggia solo parzialmente Cdc. Questo è l’impressione che si può trarre dopo i risultati del primo semestre della società toscana. Che cresce con la distribuzione (+22,5%), ma non riesce a intercettare i clienti della catena rivale visto che il retail mette a segno un magro 2% di crescita.
Un ulteriore segnale del momento difficile del
mercato consumer, dicono in azienda. E’ vero, anche se bisogna
ricordare che Media World ha chiuso l’anno con un aumento dl 20% del fatturato
che scende al 13% se consideriamo lo stesso perimetro dell’anno precedente.
Forte nella distribuzione, dove però si troverà a sostenere l’attacco di
Esprinet
decisa a potenziare la presenza dei cash & carry, Cdc però tiene a fatica il passo con le sue catene che devono sostenere una lotta sempre più impari con la concorrenza della Grande distribuzione e della distribuzione specializzata.
Tanto è vero che, se da una parte punta
sulla specializzazione dei punti vendita nella fotografia
digitale verso le piccole imprese, dall’altra la società spinge l’acceleratore
sui prodotti a marchio proprio da vendere oltre che nei negozi Computer Discount
anche presso la concorrenza che entrerà quindi in ulteriore competizione
con i punti vendita della catena. Una situazione imbarazzante, ma che
secondo noi rappresenta una strada obbligata per la società fdi Giuseppe
Diomelli. Se i clienti vanno anche, o soprattutto, da un’altra parte bisogna
corrergli dietro.





