Cdc accelera sui Compy Superstore

L’intesa con Unicoop migliora le prospettive del piano industriale. I problemi di Computer Discount

L’accordo con Unicoop migliora le prospettive di Cdc che proprio in virtù
della joint venture con la società fiorentina cambia il piano industriale che
per la nuova catena Compy Superstore prevede ora una trentina
di aperture dal 2006 al 2010 con un obiettivo di fatturato di quattrocento
milioni di euro per il 2010. Inoltre dopo la perdita di 1,5 milioni prevista per
il 2006 nel 2007 e 2008 sono previsti utili netti pari a 1,5 e 3 milioni di
euro.




Per il 2008 l’obiettivo è di realizzare 705 milioni
di euro di ricavi di gruppo. Compy a parte, l’accordo con Unicoop dovrebbe
permettere un presidio maggiore del canale Gdo-Gds
, mentre la società di Giuseppe Diomelli deve lavorare parecchio su Computer Discount. Il brand più conosciuto di Cdc continua infatti a soffrire. Nell’ultimo trimestre ha perso il 3% del fatturato e in prospettiva punta a mantenere l’attuale livello di ricavi che è di circa 132 milioni di euro diminuendo però il numero dei punti vendita che dagli attuali duecento dovrebbe scendere a 175.
Molto meglio dovrebbe andare
invece con i cash & carry per i quali sono previste cinque nuove aperture
nel triennio con l’ampliamento delle categorie merceologiche in aree vicine
all’informatica come audio, video e telecomunicazioni. Per quanto riguarda
invece le vendite dirette, oltre a incrociare le dita per l’atteso verdetto di
una gara per sessantamila pc, la società cercherà di focalizzarsi sulla vendita
di prodotti own brand che offrono una migliore marginalità.


Aspetto importante del business visto che, come ha sottolineato
l’amministratore delegato Leonardo Pagni, il mercato ormai va
decisamente verso i notebook (che hanno una quota minore nei
ricavi di Cdc) e preferisce l’elettronica di consumo all’It proposta dai
Computer Discount le cui vendite sono più fruttuose per la società toscana. C’è
del lavoro da fare, ha sottolineato Giuseppe Diomelli, che ha ricordato anche
come le prospettive dell’It, al contrario di quelle dell’elettronica di consumo,
non siano poi così esaltanti.




Con i risultati al 30/9 Cdc ha però registrato una
crescita dell’11% del fatturato (7% dalla distribuzione e 4%
dal retail) che arriva a 373,3 milioni che gli ha permesso di rimanere in linea
con il forecast e di recuperare il ritardo accumulato nel Q1 2005 rispetto allo
stesso periodo dello scorso anno. Per il Q4 è comunque previsto un incremento
del giro d’affari del 14%. La redditività
rispetto al 2004 cala invece di cinque milioni di euro e in
particolare per il terzo trimestre, spiega la società, riflette la stagionalità
del business. Sui risultati, inoltre, pesano anche gli investimenti per
l’avviamento dei Compy Superstore, spese di marketing per sostenere la ripresa
del fatturato e una “ripresa più lenta di quanto ci aspettavamo che ha poi
accelerato con il Q3” ha ricordato Pagni. La posizione finanziaria netta è
passata da 33,8 milioni del settembre 2004 a 35,4 milioni di euro.

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