Campoverde: quando la piccola imprese sceglie l’outsourcing

L’azienda famigliare fatica ad attrarre personale specializzato. E allora meglio estrnalizzare

Il nome rievoca un ambiente pulito e incontaminato. Un nome scelto non a caso, visto che la missione di Campoverde è quella di supportare le organizzazioni a gestire i rischi nelle aree (delicatissime) dell’ambiente, della sicurezza, della salute e della qualità. Nata a Milano nel 1985, la società conta oggi trenta persone e sei milioni di euro di fatturato, ed è organizzata in divisioni specializzate per singole aree di business: consulenza (sicurezza, ambiente, qualità), formazione (tecnica e manageriale), logistica (diretta e di ritorno), commercio di prodotti chimici e di materiali radioattivi (quelli usati centri di ricerca e ospedali) e il relativo smaltimento.


Un settore “normato” al massimo, “in cui l’etica e il mantenimento della promessa al cliente sono valori irrinunciabili”, dice Federico Gianni, sessant’anni, amministratore delegato di Campoverde, che ha creato da una costola di Prodotti Gianni, l’azienda che il padre Virgilio fondò nel 1948 per sopperire a uno dei bisogni più grandi dell’Italia del dopoguerra: il reperimento e la distribuzione dei farmaci. Una nota a margine: Virgilio Gianni, oggi quasi novantenne, passa ancora molte giornate a lavorare nel suo ufficio di presidente.


Tornando a Campoverde, Federico Gianni sottolinea come, a fianco delle attività operative di logistica diretta e di ritorno, sia nata l’area, in pieno sviluppo, della consulenza e della formazione (sicurezza sul lavoro, salute, ambiente, qualità, radioprotezione). Le attività sono svolte da un gruppo di specialisti esperti nelle discipline di competenza, affiancati da un team di consulenti esterni, che operano nelle migliori università o in centri specialistici.


Va da sé, che l’Ict sia per Campoverde un supporto fondamentale, ma non solo: infatti, l’azienda, attraverso una consociata, ha inserito nell’offerta la commercializzazione, di software pacchettizzato di natura tecnico-scientifica, indirizzato al mondo della ricerca.



Ecco, in questo contesto di evoluzione della società e di allargamento dell’offerta, si inserisce il progetto di cambiamento del sistema informativo. “Avevamo la necessità di far fronte all’aumento costante della complessità dei processi – spiega Gianni -. Il sistema informativo aziendale era diventato sempre più difficile da gestire”.
C’è però un altro aspetto da considerare: ”Campoverde è un’azienda solida, ma piccola e di tipo famigliare. Poco attraente per giovani laureati. Da qui la scelta strategica dell’outsourcing, e della ottimizzazione del tempo delle risorse dedicate alla gestione del sistema informativo”.

Fino ad allora, tutto s’era basato sull’impiego di un As/400 dotato di Acg, applicazioni contabili gestionali di Ibm. Si è cercato di ovviare rendendo automatici i processi e gestendoli coi Pc, in un ambiente client/server, con applicativi base modificati. “Ben presto, però, ci siamo accorti che questo non era sufficiente”. Il motivo? Diventava sempre più difficile e costoso ottenere le informazioni necessarie alla gestione e all’operatività. Da qui, la necessità di una revisione generale del sistema informativo, per riportare i costi e l’efficienza a livelli accettabili.



La decisione è stata quella di consolidare tutti i server aziendali e le residue applicazioni residenti ancora sull’ As/400, su un BladeCenter Ibm virtualizzato con VMware. Gli applicativi e i dati aziendali sono sotto un’unica centrale di controllo, sulla quale è stata inserita una serie di moduli Tivoli per permettere la gestione dei back-up e dei client. Problemi? “Sì, nella connettività tra applicazioni diverse – risponde Gianni – Problema in via di risoluzione grazie all’adozione di un modulo di WebSphere, che consente il travaso di dati da un database all’altro, e che fa da sistema Etl”.



Gianni si dice favorevolmente colpito dal fatto che una grande organizzazione come quella di Ibm, attraverso il business partner Mauden, abbia seguito passo dopo passo l’implementazione, rifuggendo da una logica “mordi e fuggi” e offrendo a Campoverde un’assistenza consulenziale e tecnica di alto livello. Il vantaggio più macroscopico? “Oggi tutti abbiamo a disposizione in modo tempestivo le informazioni più utili a un costo inferiore rispetto al passato”. I dati strutturati aziendali sono stabilmente e coerentemente identificati, gestiti, protetti e scambiati. Questo permette di pensare al futuro senza doversi preoccupare della situazione dei dati da gestire.

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