Home Digitale B&W Zeppelin (Applilife n. 2, giugno 2008)

B&W Zeppelin (Applilife n. 2, giugno 2008)

In occasione dell’ultimo Macworld la nostra curiosità era stata attratta da alcuni affascinanti dirigibili dalle fi niture nero-cromate che sembravano da poco atterrati in tutti gli Apple Store americani, compreso quello interno alla sede Apple di Cupertino. In realtà il sistema era stato lanciato a settembre negli Stati Uniti e a gennaio la sua fama era già ampia e consolidata, per giunta avvalorata pochi giorni prima del Macworld da un Best of Innovations Design and Engineering Award, nella categoria Audio Components, vinto all’International CES di Las Vegas. Il dirigibile è poi approdato sull’altra sponda dell’Atlantico ed è disponibile anche in Italia.
È superfluo soffermarsi sul nome B&W, per chi ha (o ha avuto) qualche contatto con il mondo dell’alta fedeltà: in questo settore, nello specifico dei diffusori, il costruttore inglese è un marchio di riferimento ed è parimenti apprezzato – in ambito professionale – in molti dei più noti studi di registrazione, come ad esempio il famoso Abbey Road. Con lo Zeppelin B&W entra nell’affollato mercato dei sistemi audio per l’iPod e lo fa infondendo nel progetto tutta l’esperienza e la capacità di ricerca di un’azienda importante.
Da quando Apple ha lanciato il proprio player (o meglio, da quando esso ha conquistato il successo planetario che ben conosciamo) non passa settimana che non ci arrivi in redazione un nuovo sistema per iPod. Distinguersi in tale scenario è davvero difficile.
Lo Zeppelin dimostra di poterci riuscire grazie a una spiccata personalità, già dal nome: B&W ci ha infatti risparmiato l’ennesimo “iQualcosa” e questo signifi ca partire con il piede giusto…

Una linea invidiabile
Dicevamo di come si può affrontare un progetto per l’iPod investendo tutto il proprio know-how, piuttosto che inseguire in maniera sbrigativa le mode del momento, giusto per essere presenti in quel mercato. A partire dal design, creato dal team dell’agenzia Native Design di Morten Warren, che aveva già curato per B&W la serie reference di diffusori 800 e l’altrettanto originale subwoofer PV1. Il cabinet di forma ellittica, completamente privo di spigoli (a parte il braccio che sostiene l’iPod), e le eleganti finiture in acciaio inossidabile cromato, con la griglia nera che copre interamente il frontale, caratterizzano molto l’aspetto estetico dello Zeppelin, rendendolo un vero e proprio oggetto d’arredamento. L’originale linea del sistema B&W non ha però solo una funzione estetica. La progettazione è stata infatti portata avanti con la stretta collaborazione e supervisione degli ingegneri B&W dei laboratori dello Steyning Research Establishment. Dietro ogni dettaglio si coglie l’attenzione posta nel migliorare l’ergonomia e la qualità del suono. Gli unici controlli disponibili sul frontale dello Zeppelin sono i tasti di accensione/ spegnimento e del volume, ben mimetizzati nella fascia metallica che segna al centro la circonferenza del dirigibile. Tutta l’interazione con l’utente è affidata infatti all’interfaccia più funzionale e familiare finora studiata per l’iPod: quella dell’iPod stesso! Il lettore rimane pienamente manovrabile una volta inserito nella presa dock, posta all’estremità del braccio metallico che si allunga dalla parte centrale bassa, unico elemento che sporge (leggermente) dal corpo dello Zeppelin.
Il dock, comodo e funzionale, non richiede basi, adattatori o altri sistemi d’incastro: l’iPod viene semplicemente posizionato sul relativo connettore, posto su un piedistallo il cui leggero gioco fa sì che lo spazio si adatti in maniera fluida ai diversi modelli. Uno spessore in materiale gommoso consente al retro dell’iPod di poggiare in maniera ferma e stabile al braccio metallico, il cui sottile profilo permette di impugnare il lettore e di manovrarne i menu come siamo soliti fare quando lo utilizziamo con le cuffie.
L’operatività sui menu è quindi sempre molto comoda, sia con la tradizionale interfaccia del classic/nano o del video 5G, sia con lo schermo sensibile al tocco dell’iPod touch. Dal punto di vista estetico l’accoppiamento con quest’ultimo è senz’altro di gran classe.
Il sistema B&W è progettato, sottolinea il produttore stesso, per una perfetta integrazione soprattutto con le ultime generazioni di iPod, ma la compatibilità è garantita anche con la quarta generazione, mentre il supporto per i 3G è parziale, nel senso che lo Zeppelin non ne ricarica la batteria, come invece avviene per i modelli più recenti.
I principali controlli (accensione/spegnimento, regolazione del volume, riproduzione/pausa e salto traccia) sono sdoppiati anche sul telecomando, per una gestione a distanza del dispositivo. Volendo trovare un punto debole nel sistema B&W, questo va a nostro avviso individuato proprio nel telecomando. Non per l’aspetto, che è compatto, gradevole e riprende le forme affusolate dell’unità principale, né per il numero ridotto di comandi disponibili: è nostra convinzione infatti che la semplicità in questi casi non penalizza di certo l’utente, ma l’aiuta (Apple Remote docet). Sono piuttosto i tasti piccoli e non retroilluminati e la consistenza generale al tatto che offrono la percezione di una fattura di minor pregio rispetto alla qualità costruttiva eccellente dello Zeppelin.

Minimalista, ma non troppo
Il design pulito ed essenziale non significa però necessariamente minimalismo e funzioni ridotte all’osso. Lo Zeppelin offre invece un buon ventaglio di funzionalità accessorie. Sul retro troviamo innanzitutto due uscite video (S-Video e composito) che consentono il collegamento a un televisore per la visualizzazione di filmati e gallerie di immagini. Non abbiamo avuto problemi a far funzionare un iPod video 5G mentre non è stato possibile riprodurre alcunché da un iPod touch, ma questo è un problema dell’ultima generazione di iPod, la cui uscita video è stata modifi cata da Apple. C’è poi un ingresso aux mini-jack da 3,5 mm che combina l’input analogico e digitale (Toslink miniottico), per collegare una sorgente esterna come ad esempio un lettore CD ma anche un’AirPort Express o un MacBook. Abbiamo provato l’ingresso aux con collegamento analogico da un MacBook Pro e dall’ottimo lettore CD/SACD Denon DCD-CX3: risulta comodo il fatto di poter commutare la sorgente dal telecomando, rispetto ad altri sistemi per iPod che costringono a scollegare il cavo dall’ingresso aux per ripristinare l’ascolto dell’iPod. Un unico led “buca” il nero della griglia frontale non removibile. Questo led indica, mutando colore o lampeggiando, i diversi stati del sistema, ad esempio spento/acceso, aux o iPod selezionato, regolazione del volume e così via, offrendo un feedback visivo alle operazioni. È presente infi ne (oltre ovviamente alla presa d’alimentazione, alla quale va collegato un normale e sottile cavetto bipolare e che non richiede quindi un trasformatore esterno) una porta USB di tipo “slave”, che non serve a sincronizzare l’iPod ma ha solo funzione di servizio per eventuali futuri aggiornamenti del dispositivo.
Non è presente invece alcuna uscita audio, ad esempio per le cuffie. Per mettere in funzione lo Zeppelin basta un unico cavo, quello di alimentazione, ulteriore elemento a vantaggio dell’ergonomia e del facile inserimento in ambiente.

Tempo di musica
Oltre che all’impronta stilistica e all’ergonomia, la forma del cabinet è funzionale anche (e soprattutto, visto che parliamo di un sistema audio) alla qualità di riproduzione. È qui che meglio si manifesta la perfetta integrazione tra il lavoro dei designer e quello degli ingegneri, ed è sempre qui dove ovviamente si concretizza l’avanzato know-how di B&W nella progettazione di sistemi di diffusione, che viene s
fruttato anche in questo sistema compatto per iPod.
Prendiamo ad esempio la forma ellittica: il principio acustico di base, secondo la filosofia B&W, è che minore è la superfi cie fisica che attornia gli altoparlanti, meglio essi suonano. Ed è per questo che lo Zeppelin si assottiglia verso le estremità, dove sono collocati i tweeter, cioè per minimizzare gli effetti negativi del cabinet sull’emissione dell’onda acustica e migliorare la dispersione, preservando quindi una qualità quanto più pura possibile. La forma della docking station segue infatti la collocazione (e le dimensioni) degli altoparlanti, ben cinque: al centro, dove la circonferenza è maggiore, c’è il driver singolo dei bassi, un subwoofer da 12,5 cm in kevlar ai cui lati sono sistemati – subito dopo i componenti elettronici – i due midrange da 9 cm. Alle estremità, dove il cabinet si assottiglia, sono posizionati i due tweeter da 2,5 cm con cupola in alluminio, basati sulla nota tecnologia Nautilus sfruttata anche nei diffusori hi-end della casa (al cui vertice in termini qualitativi si colloca il diffusore Nautilus, nel quale raggiungono un pieno ed evidente sbocco, molto forte anche da un punto di vista estetico, le ricerche di B&W sull’interazione tra i driver e il cabinet). La struttura dello chassis è poi molto robusta (infatti lo Zeppelin pesa 7,5 chili) e il suo interno estremamente smorzato, sempre per minimizzare le risonanze del cabinet.
Anche il sistema di elaborazione e amplificazione del suono è più sofisticato rispetto alla media dei sistemi per l’iPod, anche di un certo valore. L’amplifi cazione è separata tra bassi e medio/alti: c’è infatti un amplifi catore da 50 Watt dedicato al subwoofer e due da 25 Watt per le coppie di midrange e tweeter. Prima di essi, un DSP (Digital Signal Processor) ottimizza la risposta dei cinque altoparlanti e aggiusta dinamicamente l’equilibrio in base al volume. Infi ne lo Zeppelin aggiunge la voce di menu all’iPod denominata Altoparlanti, quando questo viene inserito nel dock, che offre un controllo dei toni bassi su cinque livelli, da -3 a +1.

Bello per l’occhio e per l’orecchio
Qual è il risultato di una così attenta progettazione e dell’uso di materiali di indubbia qualità?
Il parametro in cui lo Zeppelin non può rivaleggiare con impianti con amplificatore e casse separati è nel fronte stereofonico, costretto pur sempre a subire i limiti fisici di un sistema dove tutti gli altoparlanti sono racchiusi in un unico corpo; comunque anche in questo la particolare disposizione dei driver aiuta. Per tutto il resto, lo Zeppelin non ha nulla dei tratti negativi che di solito si associano alle docking station per iPod.
Il suono è infatti pieno, energico e dinamico, ma allo stesso tempo pulito, dettagliato e trasparente, dotato di equilibrio e controllo, oltre che di una piacevole naturalezza di emissione. Anche per quanto riguarda la pressione sonora, non si raggiunge certo il livello di un impianto hi-fi con componenti separati ben assemblati, ma lo Zeppelin è in grado di sonorizzare ambienti di medie dimensioni anche con una certa autorevolezza e senza distorcere malamente appena si alza un po’ il volume. La collocazione tipica è infatti su un ripiano basso della living room, ma un piedistallo in gomma fornito in dotazione consente anche di inclinare l’asse di emissione in caso il diffusore si trovi alla stessa altezza delle orecchie, ad esempio se si ascolta per lo più da seduti o se lo si pone su uno scaffale alto. Anche con la base aggiuntiva risulta stabile, ma è pur sempre un oggetto la cui sistemazione va curata, soprattutto se ci sono in giro bambini o animali domestici.
In definitiva si tratta di un sistema di altoparlanti per iPod che risulta un po’ più costoso e largo della media delle docking station compatte (misura 640 x 208 x 198 mm) ma che è facile da inserire in ambiente grazie al design elegante, alla qualità dei materiali e alla apprezzabile ergonomia, ma soprattutto in grado di fornire una riproduzione del suono che, se non raggiunge le potenzialità di un vero e proprio impianto hi-fi , lo pone comunque ai vertici tra i sistemi integrati per iPod.
Per maggiori informazioni sullo Zeppelin, il cui costo è di 600 euro Iva inclusa, consultare il sito del produttore B&W (www.bowers-wilkins.com) e del distributore italiano Audiogamma (www.audiogamma.it).

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