Brunetta taglia il nastro dell’Agenzia per l’Innovazione

Il ministro della Pa dà il via libera alla struttura che farà da ponte fra ricerca e imprese. Botta e risposta con un ricercatore

Istituita con la Finanziaria 2006 su idea dell’allora ministro Letizia Moratti, prende avvio l’Agenzia per la diffusione delle tecnologie dell’innovazione.


Per il taglio del nastro è arrivato a Milano il ministro della Pa e dell’innovazione Renato Brunetta che ha ricordato come “l’innovazione sia il motore dell’economia” e che la selezione dei progetti e il trasferimento tecnologico saranno gli obiettivi dell’agenzia”.


Ospitata presso la Camera di commercio di Milano l’Agenzia nasce con una dotazione finanziaria di cinque milioni, ma l’obiettivo è l’autofinanziamento grazie alla stipula di convenzioni con le amministrazioni centrali e locali, e passa dalle mani del commissario Ezio Andreta a quelle del nuovo presidente Renato Ugo, docente di chimica inorganica alla Statale di Milano e presidente dell’Associazione italiana per la ricerca industriale.


Nel Cda siedono Alessandro Berdini (Miur), Mario Calderini (Regione Piemonte), Italo Candoni (Regione Veneto), Adriano De Maio( Comune di Milano, Provincia e Regione Lombardia), Bruno Ermolli (ministero Per la Pa e l’Innovazione) Andrea Freschi (Regione Basilicata), Remo Pertica (ministero per lo Sviluppo economico), Ernesto Somma (ministero per i Rapporti con le Regioni).


Fare da ponte fra le esigenze delle imprese e la ricerca pubblica con un’attività che si estenda a tutto il Paese è il compito principale della struttura che fornirà anche assistenza tecnico- legale per il trasferimento tecnologico e la gestione dei brevetti.


Le attività saranno coordinate da un direttore generale “di comprovata professionalità” identificato dal Cda su proposta del presidente. Sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza da parte del ministero, l’Agenzia, ha promesso Brunetta, “sarà un hub che s’irradia verso università e istituti di ricerca per il trasferimento tecnologico”. “Su questa agenzia mi gioco la mia credibilità”, ha proseguito il ministro per questo “prenderemo le migliori professionalità disponibili sul mercato, senza clientele. Non abbiamo bisogno di un altro carrozzone”. Fedele al suo stile, Brunetta ha promesso di venire a Milano ogni sei mesi per controllare l’andamento dei lavori. “Vi chiederò conto di cosa avete fatto di semestre in semestre”.


Fuori programma finale con l’intervento di un ricercatore che ha chiesto al ministro se i tagli alla ricerca non minassero l’efficienza della neonata Agenzia. Prima si è beccato del giornalista ignorante dal ministro poi, chiarito che si trattava di un ricercatore, Brunetta ha chiuso la questione dicendo che lui è un professore e quindi più importante di un ricercatore. “Conto di più io”, ha sentenziato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome