Il provvedimento reca alcune importanti novità rispetto al passato
Se l’Europa darà l’ok è in arrivo un nuovo bonus aggregazioni per le piccole e medie imprese.
A prevederlo è un articolo che sarà presto inserito nel decreto legge sugli incentivi con l’obiettivo di stimolare le imprese ad aumentare le loro dimensioni per affrontare il periodo di crisi.
Rispetto al passato il bonus sarà concesso solo alle Pmi, senza il via libera preventivo del Fisco e per un ammontare complessivo più elevato.
L’agevolazione – che consiste nella deducibilità degli ammortamenti sui maggiori valori iscritti a bilancio per effetto dell’operazione straordinaria – riguarderà in un primo momento solo le fusioni, le scissioni e i conferimenti aziendali effettuati quest’anno. La relazione illustrativa al nuovo decreto legge anticipa tuttavia il proposito del Governo di estenderla anche al 2010 e al 2011.
Interessate a questa riedizione del bonus aggregazioni sono le imprese con meno di 250 dipendenti e con un fatturato non superiore a 50 milioni di euro e/o il cui totale di bilancio non superi 43 milioni. A differenza del passato, poi, anziché fino a 5 milioni, il riconoscimento ai fini fiscali del valore attribuito ai beni strumentali materiali e immateriali è previsto per un ammontare complessivo fino a 10 milioni di euro.
Analoghi, invece, oggi come allora, i requisiti: le società che effettuano l’operazione devono essere operative da almeno due anni e non devono fare parte dello stesso gruppo societario. Sono inoltre escluse dal beneficio le imprese legate tra loro da un rapporto di partecipazione superiore al 20% o controllate anche indirettamente dallo stesso soggetto. Come in passato, poi, il maggior valore attribuito ai beni è riconosciuto ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap dall’esercizio successivo a quello in cui ha avuto luogo l’operazione di aggregazione aziendale.
La differenza più rilevante rispetto alla precedente edizione, invece, è la cancellazione dell’obbligo del via libera da parte dell’amministrazione finanziaria. Le imprese interessate, infatti, non dovranno presentare l’interpello preventivo per la verifica dei requisiti. La nuova disposizione prevede infine la decadenza dall’agevolazione per la società risultante dall’aggregazione che, nei successivi quattro periodi di imposta, sarà protagonista di altre operazioni straordinarie o che cederà i beni iscritti o rivalutati. Nella dichiarazione dei redditi del periodo di imposta in cui si verificherà la decadenza, la società dovrà liquidare e versare le imposte sul maggior reddito anche per i periodi precedenti. Su queste maggiori imposte, tuttavia, non saranno dovute né le sanzioni né gli interessi.





