Bluetooth in due parole

Cos’è e come funziona lo standard di trasmissione radio per interconnettere senza fili ogni genere di apparecchiatura digitale

La trasmissione di informazioni digitali a corto raggio richiede una potenza
modesta e può essere realizzata senza impegnare frequenze particolari. Su queste
due premesse nasce l’intera iniziativa Bluetooth che definisce un sistema
attivo nella banda pubblica dei 2,4 e 2,48 Gigahertz, capace di trasmettere dati
su una distanza massima di dieci metri alla velocità di 720 Kbit per secondo
mediante tecniche di frequency hopping simili a quelle già utilizzate dalle
wireless Lan. Nella banda dei 2,4 Ghz troviamo ogni genere di dispositivo
industriale, scientifico, medicale e casalingo che generi una qualche forma di
onda radio, compresi i forni a microonde. Si tratta perciò di una terra di
nessuno, aperta a chiunque in tutto il mondo e perciò perfetta per la creazione
di uno standard aperto, ma altresì ricca di “spazzatura elettromagnetica”.


Per questo motivo è stato scelta la tecnica del frequency hopping, cioè il
salto continuo e apparentemente casuale da uno all’altro dei 79 canali da 1 Mhz
assegnati per la ricetrasmissione full duplex dei sistemi Bluetooth. Il
frequency hopping rende la trasmissione relativamente immune ai disturbi (che
sono molto più regolari e perciò filtrabili) e la rende anche più difficile da
intercettare. Con questa tecnica è possibile trasmettere voce usando classici
canali da 64 Kbps, oppure dati su un canale asimmetrico da 723,2 Kbps in entrata
a 57,6 Kbps in uscita. Il canale dati può anche essere completamente simmetrico
con due sotto-canali da 433,9 Kbps ciascuno.


Dalla piconet alla scatternet


L’obiettivo consiste nell’interconnettere ogni genere di dispositivo
digitale all’interno di una rete “personale”(personal area network)
totalmente priva di fili. L’interconnessione si crea spontaneamente nel momento
stesso in cui il dispositivo Bluetooth arriva in prossimità di un altro e crea
un canale di comunicazione, piconet. Altri dispositivi possono aggiungersi alla
piconet e diverse piconet possono entrare in comunicazione tra loro creando così
una cosiddetta “scatternet”. Non esiste il vincolo di mantenere libera la
linea di visione, come nella trasmissione agli infrarossi, e l’intera attività
della piconet viene regolata da uno dei dispositivi che ne diventa il
controllore (master) e che pilota il flusso contemporaneo di sette slave. Di
fatto, gli apparati connessi alla piconet possono essere più di sette e ciascuno
di essi può cominciare a “parlare” in qualsiasi momento, dopo il via libera del
master.


 La prima ondata di dispositivi Bluetooth attesa nel corso del 2001
comprende adattatori per telefoni cellulari e personal computer, PC Card per
notebook, telefoni cellulari e notebook di fascia alta con ricetrasmettitori
incorporati, auricolari, telefoni senza fili e palmari. I concorrenti più
importanti di Bluetooth sono Irda, il sistema di trasmissione via infrarosso
molto diffuso ma poco utilizzato, e le cosiddette wireless Lan, che hanno un
sistema tramissivo molto simile e si rifanno a uno standard codificato dall’
Ieee (Institute of electrical and electronics engineers) nel documento 802.11.
Le più pericolose sono proprio le Wlan, ormai ben consolidate in termini
industriali e superiori in termini di prestazioni, ma più costose e rigide nella
definizione della rete.

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