Blockchain

Crescono i progetti blockchain nel 2018: sono 328 e fanno registrare un aumento del +76% rispetto al 2017.

Nonostante il crollo delle criptovalute in termini di capitalizzazione, dunque, nel 2018 la blockchain continua a suscitare grande interesse da parte delle imprese. Nel triennio 2016-2018 sono 579 i progetti di blockchain nel mondo di aziende e governi, di cui 328 nell’ultimo anno.

La grande attenzione mediatica attorno alla tecnologia della “catena dei blocchi” ha spinto la crescita degli annunci. Il 59% del totale dei casi del 2018, per un +94%. Ma sono in aumento anche i prototipi (27%) e i progetti già operativi (14%). Questi ultimi, insieme hanno registrato un incremento del +56%, segno di una crescente maturità.

Le aziende più attive nell’ultimo triennio sono gli attori finanziari (48% dei progetti), le pubbliche amministrazioni (10%) e gli operatori logistici (8%). Mentre i principali processi di applicazione sono la gestione dei pagamenti (24%), la gestione documentale (24%) e la tracciabilità di filiera (22%).

Quelli indicati sono alcuni dei risultati della ricerca dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano.

Blockchain nel mondo

Fra i casi di applicazione della blockchain censiti dall’Osservatorio nel 2018 soltanto il 14% sono progetti operativi (46). I progetti operativi sono tuttavia il gruppo di casi col tasso di crescita più elevato, dai sei del 2017 ai 46 del 2018.

L’area con la più alta densità di casi di applicazione nell’ultimo triennio è l’Asia, col 32% dei progetti. Seguita da Europa (27%), America (22%) e da Oceania e Africa (5%). Il restante 14% è costituito da progetti multi continentali.

Gli Stati Uniti, invece, guidano la classifica dei singoli paesi con più progetti (17%). Sono seguiti da Giappone (oltre il 7%), Cina (7%), Regno Unito (4%) e Corea del Sud (4%). Anche l’Italia registra un forte fermento e si posiziona per numero di progetti al terzo posto in Europa, dopo Regno Unito e Germania.

Le aziende che hanno attivato sperimentazioni di blockchain preferiscono affidarsi a piattaforme private (90%) piuttosto che a piattaforme pubbliche (10%). Fra i 318 casi in cui viene indicata la piattaforma impiegata, le più diffuse sono Hyperledger (75 progetti, 24%) e nuove piattaforme blockchain sviluppate appositamente (altri 75 casi, 24%). Sono seguite da Ethereum (49 casi, 15%), Corda (35 casi, 11%), Ripple (22 casi, 7%) e Bitcoin (7 casi, 2%). I restanti 55 progetti si affidano a piattaforme minori (17%).

Le imprese del settore finanziario continuano a essere le più attive nelle sperimentazioni della “catena dei blocchi”, con 280 progetti nel triennio. Il loro peso sul totale è però passato dall’80% del 2016 al 55% del 2017 e al 48% del 2018. Segno che sono partite prima degli altri ma che stanno anche crescendo i progetti portati avanti in altri settori.

Seguono le pubbliche amministrazioni (59 casi, 10%), gli operatori logistici (44 casi, 8%), le aziende dell’agroalimentare (31 casi, 5%). Poi, i media (29 casi, 5%), le utility (25 casi, 4%) e le imprese di altri settori (111 casi, 20%).

La blockchain trova applicazione soprattutto nella gestione dei pagamenti (138 casi, 24%) e nella gestione documentale (137 casi, 24%). Nonché nella tracciabilità di filiera (126 casi, 22%) e nel mercato dei capitali (82 casi, 14%). L’incidenza di questi quattro processi rimane costantemente attorno all’80% del totale nei diversi anni (l’80% nel 2016, l’83% nel 2017 e l’84% nel 2018).

La blockchain in Italia

L’Italia, come accennato, è il terzo paese europeo per numero di progetti. Sono 19 quelli che hanno avuto visibilità mediatica, ma se si guarda anche alla formazione e alla consulenza superano i 150 totali. Tuttavia, sottolinea l’Osservatorio, il mercato è ancora agli albori.

Da un sondaggio su 61 Chief Innovation Officer di grandi imprese italiane emerge che ben il 59% delle aziende ha avviato sperimentazioni o è in procinto di avviarne. Tra queste, il 3% ha già progetti operativi, il 35% ha delle sperimentazioni iniziate e il 21% ha intenzione di attivarle nei prossimi 12 mesi. Il restante 41% non ha ancora lanciato progetti, ma il 31% di queste si sta informando per capire cosa fare.

Tuttavia, gli investimenti sono ancora limitati: 15 milioni di euro in formazione, progetti e consulenze. Le principali barriere all’adozione della tecnologia blockchain sono la mancanza di competenze, la difficoltà nel valutare i benefici attesi e la scarsità delle risorse a disposizione. La maggior parte delle aziende, infatti, non ha né un budget né un team dedicato alla blockchain.

Il 59% delle imprese non ha stanziato risorse per questa tecnologia nel 2018 e il 30% ha un budget inferiore a 100mila euro. Mentre il 7% ha preventivato risorse comprese tra 100mila e 500mila euro e solo il 4% ha investito più di 500mila euro.

Oltre un’impresa su tre non ha nessuna figura in organico impegnata sul tema (36%). Il 17% ha più persone ma non in modalità strutturata, il 39% delle aziende ha affidato il compito al team innovazione. Solo l’8% ha delle figure dedicate.

Manca la conoscenza

Da un sondaggio condotto dall’Osservatorio su 61 grandi aziende italiane, emerge come la conoscenza di queste tecnologie sia ancora scarsamente diffusa. Il 31% del campione non sa cosa siano la blockchain e gli strumenti distributed ledger. Inoltre, il 43% ha una conoscenza sufficiente e solo il 26% conosce bene la tecnologia.

Anche le aspettative sull’impatto della blockchain sono ancora ridotte. Solo un’azienda su tre (32%) ritiene che sarà una rivoluzione. Per il 61% si limiterà a migliorare alcuni processi e per il 7% non ci sarà alcuna influenza.

Se si restringe il campo al proprio settore, solo il 16% del campione prevede un forte impatto. Per il 54% l’effetto sarà medio, mentre il 30% ritiene che avrà un’influenza limitata. I settori che saranno più trasformati sono la finanza (secondo il 36% dei rispondenti), la logistica (30%) e la gestione dei diritti di proprietà (18%).

Maggiori informazioni sulle attività degli Osservatori della School of Management del Politecnico di Milano sono disponibili a questo link.

A questo link è disponibile la ricerca completa così come altri materiali.

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