Bene Intel, ma perplessi gli analisti

Una trimestrale più che positiva, con utili al raddoppio e fatturato in crescita del 18%. Gli analisti guardano però con qualche timore l’andamento della prossima trimestrale per l’intero comparto.

14 luglio 2004 Iniziano le settimane delle trimestrali e, dopo i
warning delle scorse settimane, è il momento dei primi dati ufficiali.
Apre
le danze Intel, che rilascia i risultati del suo
secondo trimestre fiscale.
Dati accolti con un po’ di
perplessità dalla comunità degli analisti.
Essenzialmente si tratta di numeri
più che positivi: la società registra un fatturato di 8,05 miliardi di
dollari e un utile netto di 1,8 miliardi, pari a 27 centesimi ad
azione.
Si tratta di cifre in decisa crescita rispetto allo scorso
esercizio, visto che si parla di un raddoppio per gli utili,
che lo scorso anno si erano fermati a 896 milioni di dollari, pari a 14
centesimi ad azione, e di un incremento del 18% nel fatturato,
ma sostanzialmente piatte rispetto al primo trimestre, ed è
questo l’aspetto che meno è piaciuto agli analisti, che si aspettavano un
fatturato almeno nell’ordine degli 8,1 miliardi di dollari.
Per il trimestre
in corso la società dichiara di attendersi un fatturato compreso tra gli 8,6 e i
9,2 miliardi di dollari, mentre gli analisti fermano le attese a 8,7 miliardi di
dollari.
Positivo, a prima vista, se non fosse che tutto questo avviene in un
mercato che non solo registra un incremento nelle vendite di prodotti di fascia
più bassa, con conseguente impatto sulla marginalità, ma che sembra aver subito
nelle ultime settimane un brusco rallentamento, con conseguenze in questo caso
notevoli sui magazzini.
Gli analisti, Merryl Linch in testa,
temono che nel terzo trimestre Intel e più in generale tutte le società
produttrici di microprocessori, si troveranno in qualche modo forzate a ridurre
il più possibile le prorie scorte, agendo sulla solita leva del prezzo e dei
margini.

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