Batteries 2004 – I parte – La batteria si deforma ma resta densa

Reportage – I telefonini, sempre più piccoli e sempre più potenti, impongono alle batterie di rinnovarsi. Ma la chimica attuale potrebbe non farcela.

14 giugno 2004 Il settore delle batterie è stabile e
maturo
, per cui gli avanzamenti tecnologici non possono essere
particolarmente incisivi.
Nei prossimi tempi, il miglioramento che
ci si può attendere in termini di prestazioni è nell’ordine del 3-4%
all’anno
.
Poco, ma interessante se accompagnato da un adattamento
ai minimi spazi interni disponibili nei congegni d’oggi, sempre più palmari.

Grazie al perfezionamento dei materiali del catodo, ma anche dell’anodo, si
possono avere maggiori densità d’energia oppure, a parità di energia, minori
dimensioni.
Nelle batterie primarie un certo miglioramento verrà dato
dall’adozione di batterie non più cilindriche ma prismatiche,
tendenzialmente triangolari
: si è riusciti a minimizzare la perdita di
efficienza della singola cella, rendendo vantaggiosa la possibilità di avere più
celle a parità di peso.
Dal punto di vista dei materiali,
al momento non c’è nulla che possa attaccare la posizione del litio come base
per il catodo. Diversi cambiamenti sono attesi invece dall’avvento di altri
materiali.
La massima densità di corrente è oggi ottenuta usando nei catodi
anche il cobalto (LiCoO2), che però è molto raro e costoso.

La ricerca sta portando ad alternative di caratteristiche accettabili, quali
nickel e manganese con un po’ di cobalto, che sarà la scelta di
Sanyo, mentre altri puntano su vari tipi di ferro, sul fosforo e anche
sullo zolfo, pericoloso ma reattivo
.
Non è detto che questi
miglioramenti bastino per dissetare le riarse gole dei futuri modelli.
Più
avanti potremmo vedere altri materiali e tecnologie: la chimica tradizionale
riposa sul Li-BOB, bis-ossalato-borato.
Dal 2006 si potrebbe vedere qualche
pallido effetto delle nanotecnologie, ma il resto è tutto da vedere.

Maggiori e a breve termine sono invece le novità nelle batterie secondarie.

Sono sempre più piccole e piatte grazie a molte innovazioni, prevalentemente
nei materiali pellicolari (thin film). In alcuni casi sarà possibile inserirle
direttamente nel circuito stampato, provocando una piccola rivoluzione nella
struttura dei costi e nell’affidabilità.

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