Aziende: 26 giorni di lavoro se ne vanno per la Pa

I risultati di un’indagine della Fondazione Nord Est per conto dell’Associazione industriali di Reggio Emilia

Se va tutto bene se ne va una mezza giornata la settimana, ma per qualcuno la lotta contro la burocrazia, o in modo più formale gli adempimenti delle pratiche burocratiche, si prendono anche due giorni la settimana. E’ uno dei risultati dell’indagine effettuata dalla Fondazione Nord Est per conto dell’Associazione industriali di Reggio Emilia che ha voluto sondare il rapporto tra Pa e piccole e piccolissime imprese. Sono stati interrogate 512 aziende locali con meno di cinquanta addetti che hanno messo in evidenza un rapporto un po’ contrastato, com’era evidente, con il 56,4% che dichiara la propria insoddisfazione nei confronti della Pubblica amministrazione e il 43,6% che dà invece una valutazione positiva.


Quasi il 34% degli imprenditori trova la Pa migliorata negli ultimi anni, il 48% vede la situazione stabile e circa il 18%, nonostante Internet e l’informatica, riscontra addirittura dei peggioramenti.


Riduzione del numero di documenti e semplificazione delle procedure sono le richieste più pressanti che arrivano dagli imprenditori che ce l’hanno soprattutto con il fisco (46,6%), la gestione del personale (17,1%) e l’igiene e la sicurezza sul luogo di lavoro (14%). Riscuotono parecchi consensi, invece, l’autocertificazione (65,7%) e l’adeguatezza degli orari e dei giorni di apertura al pubblico (63,3%).


Vista la dimensione media delle aziende nel 60% dei casi è il titolare che si occupa in prima persona degli adempimenti burocratici, compito che il 14% delega all’esterno (fisco e personale soprattutto sono affidati ai consulenti) e gli altri a qualche dipendente.

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