Attacchi da reti mobili: all’Italia il primato mondiale

I dati del quarto trimestre 2010 ufficializzati da Akamai Technologies confermano il nostro Paese come responsabile del 30% del traffico legato agli attacchi da reti mobili osservato, e in aumento rispetto al 28% al trimestre precedente.

Ufficializzati da Akamai Technologies, i dati relativi al quarto trimestre 2010 racchiusi nel Rapporto sullo Stato di Internet parlano chiaro. Con il 3,6% del traffico legato agli attacchi informatici proveniente dall’Italia, per il secondo trimestre consecutivo, il nostro Paese si colloca al settimo posto nella classifica mondiale e si conferma la prima fonte al mondo di traffico legato agli attacchi da reti mobili, responsabile del 30% del traffico osservato e in aumento rispetto al 28% del trimestre precedente.

Basato sulle informazioni raccolte dalla rete globale di Akamai per la distribuzione di contenuti digitali e applicazioni in Internet, il Rapporto ha messo in luce come, nel periodo analizzato, con il 10% del traffico totale osservato 

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, la Russia abbia scalzato gli Stati Uniti (ora quinti in classifica) dal primo posto fra i principali Paesi al mondo in grado di originare traffico legato agli attacchi. Rispetto al terzo trimestre 2010, l’Europa ha poi registrato un aumento del traffico legato agli attacchi di circa il 4% mentre, per la prima volta, la Romania è entrata nella classifica dei primi dieci Paesi origine di attacchi osservati da Akamai, collocandosi al decimo posto.

Volto ad approfondire aspetti importanti di Internet, come l’adozione della banda larga, la connettività mobile e il traffico legato agli attacchi informatici, negli ultimi tre mesi dello scorso anno, il Rapporto ha anche osservato un aumento significativo di attacchi DDoS (Distributed Denial of Service), il cui numero ha superato il totale complessivo degli attacchi condotti nei trimestri precedenti. Secondo l’analisi di Akamai, si tratta di attacchi molto coordinati, che hanno colpito oltre 250 tra i principali siti di e-commerce e che, come fonte di traffico, sarebbero riconducibili a zone geografiche quali Tailandia, Brasile e Russia.

Sotto il profilo dell’analisi della velocità media di connessione delle singole città in tutto il mondo, con 18,4 Mbps, Taegu, in Corea del Sud, si conferma in vetta alla classifica, come pure il resto delle città asiatiche che, ancora una volta, occupano il 75% della top 100 stilata da Akamai. Per quanto riguarda il Vecchio Continente, 12 città europee rientrano nella classifica grazie ai risultati portati a casa, in primis, da Olanda e Romania, seguite da Norvegia, Repubblica Ceca, Spagna, Austria, Inghilterra e, persino, Portogallo. In compenso, nel Q4 2010, i Paesi europei hanno dominato la classifica delle prime dieci Country in termini di diffusione della connessione a banda larga, con velocità superiore ai 2 Mbps.

Con questo, nel nostro Continente, anche l’adozione della high broadband, con velocità superiore ai 5 Mbps, continua a crescere, soprattutto nei Paesi Bassi (dove il 56% delle connessioni hanno questo tipo di velocità, con un incremento del 34% dalla fine del 2009), e in Belgio (dove sono il 47% le connessioni con una velocità di 5 Mbps o superiore, con un aumento del 29% rispetto al quarto trimestre 2009). Guardando all’Italia, da noi solo il 10% delle connessioni supera la velocità di 5 Mbps (comunque in crescita rispetto al 7,7% del trimestre precedente), l’83% si colloca al di sopra dei 2 Mbps (erano l’82% nel Q3 precedente), mentre l’1,1% è al di sotto dei 256 Kbps (1,3% nel trimestre precedente).

In tal senso, nel Bel Paese, esiste un evidente divario di 2,05 Mbps tra il provider che offre la velocità di connessione mobile media maggiore (2,90 Mbps) e quello che offre la velocità media minore (0,85 Mbps). Le velocità di connessione massime offerte dagli operatori italiani vanno dai 6,44 Mbps agli 11,58 Megabit per secondo.

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