Approvato dalla Camera lo Statuto delle imprese

Via libera all’emendamento sulla proposta di legge che introduce la figura del Garante per le Pmi, norme per la semplificazione dei procedimenti per l’attività di impresa e che intende promuovere la competitività e la produttività delle micro, piccole e medie realtà e delle reti di imprese.

La Camera ha approvato all’unanimità lo Statuto delle imprese. Declinazione dell’art. 41 della Costituzione italiana e dello Small Business Act europeo si tratta di un progetto di legge volto a stabilire i diritti fondamentali delle imprese definendone lo statuto giuridico, con particolare riferimento alle micro, piccole e medie imprese.


Le principali finalità sono quelle di riconoscere il contributo fondamentale delle imprese alla crescita dell’occupazione e allo sviluppo economico, sostenere l’avvio di nuove imprese, in particolare da parte dei giovani e delle donne, valorizzandone il potenziale di crescita, di produttività e di innovazione, con particolare riferimento alle micro, piccole e medie imprese, adeguando l’intervento pubblico alle loro esigenze, favorendo la competitività del sistema produttivo nazionale nel contesto internazionale.


Il provvedimento reca misure per la riduzione e trasparenza degli adempimenti amministrativi a carico di cittadini e imprese e per la semplificazione dei rapporti con la pubblica amministrazione.. Per evitare duplicazioni di richieste di certificati e documenti relativi alle imprese da parte della pubblica amministrazione verrà invece istituita una sorta di banca dati, contenente tale documentazione, presso il Registro delle imprese, a cui le pubbliche amministrazioni possono accedere telematicamente.


Altre misure sono volte a contrastare i ritardi di pagamento delle pubbliche amministrazioni nelle transazioni commerciali.. Inoltre si prevede una delega legislativa per introdurre modifiche al D.Lgs. 231/2002, in modo da adeguarlo alla nuova disciplina europea relativa alla lotta contro i ritardi di pagamento (direttiva 2011/7 UE).


Il provvedimento inoltre è volto a rendere più trasparente l’informazione relativa agli appalti pubblici d’importo inferiore alle soglie stabilite dall’Unione europea e ai bandi per l’accesso agli incentivi da parte delle micro e piccole imprese, nonché a favorire l’accesso di queste agli appalti pubblici.


Al fine di sviluppare la competitività e la produttività delle micro, piccole e medie imprese e delle reti di imprese, lo Stato favorirò la ricerca e l’innovazione, l’internazionalizzazione, la capitalizzazione e la promozione del made in Italy, tra l’altro garantendo ai predetti soggetti imprenditoriali una riserva minima del 60% degli incentivi alle imprese e condizioni trasparenti e non vessatorie di accesso al credito. Inoltre, al fine di favorire l’avvio di imprese femminili, si prevede l’adozione di misure volte a rendere più effettivo il principio di pari opportunità.


Confermata anche l’istituzione del Garante per le micro, piccole e medie imprese, “Mister Pmi”. Si tratta di una figura pensata ad hoc per le imprese con il compito di monitorare l’attuazione dello Small Business Act, di valutare in via preventiva e successiva l’impatto della regolazione sulle micro, piccole e medie imprese, di predisporre un rapporto annuale che individui le politiche e le specifiche misure da attuare per favorire la competitività delle medesime imprese.


Sempre al fine di attuare lo Small Business Act, il provvedimento introduce nell’ordinamento la legge annuale per la tutela e lo sviluppo delle micro e piccole imprese (MPI). Tale strumento normativo è volto a definire gli interventi in materia per l’anno successivo a quello di presentazione, reca, oltre a una o più deleghe, norme di immediata applicazione per favorire e promuovere le MPI. Ora toccherà al Senato pronunciarsi sul progetto di legge.



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