Apple accelera sull’AI: Siri pronta a diventare un motore di ricerca?

apple siri

Secondo quanto riportato da Bloomberg, Apple sta preparando un passo cruciale nella sua strategia legata all’intelligenza artificiale: l’azienda di Cupertino punta infatti a trasformare Siri in un vero e proprio motore di ricerca intelligente, capace di competere direttamente con soluzioni già affermate come quelle di OpenAI, Google e Perplexity.

La novità, che dovrebbe debuttare nel 2026, prende forma in un progetto interno chiamato World Knowledge Answers. L’obiettivo è chiaro: consentire all’assistente vocale di attingere a informazioni diffuse sul web e restituirle in forma sintetica e precisa, superando i limiti che da anni frenano l’esperienza d’uso di Siri. Non più risposte frammentarie o rimandi a Google, ma un sistema in grado di “comprendere” la domanda, analizzare i contenuti disponibili online e proporre un risultato affidabile e facilmente fruibile.

Apple e Google per lo sviluppo di nuove tecnologie AI

Il progetto non si limita al potenziamento di Siri. Apple sta lavorando a stretto contatto con Google per testare un modello di intelligenza artificiale sviluppato a Mountain View, che potrebbe diventare parte integrante del nuovo assistente. Si parla di un’infrastruttura capace di combinare testi, immagini, video e contenuti locali, arricchendo la ricerca con un approccio multimediale.

Parallelamente, la società californiana mantiene una forte attenzione al tema della privacy. Per l’elaborazione dei dati personali degli utenti, Apple continuerà a fare affidamento su propri modelli interni — i cosiddetti Apple Foundation Models — riducendo così la dipendenza da tecnologie esterne.

Una Siri ripensata da zero

Il progetto si inserisce in un piano di rinnovamento radicale dell’assistente vocale. Internamente, la nuova architettura è stata ribattezzata Linwood e prevede tre elementi cardine: un pianificatore che interpreta la richiesta dell’utente, un motore di ricerca (sia web che locale) e un sistema di sintesi che restituisce la risposta. In altre parole, Siri sarà in grado di comprendere meglio il contesto, interagire con le informazioni disponibili sul dispositivo e online, e restituire risposte più complete e naturali.

Craig Federighi, responsabile del software in Apple, avrebbe già anticipato ai dipendenti che il lavoro svolto in questi mesi ha superato le aspettative, aprendo la strada a miglioramenti più ampi rispetto a quanto inizialmente annunciato.

Impatti sul mercato e prossimi passi

La prospettiva di un Siri trasformato ha già avuto un impatto positivo in Borsa: dopo le prime indiscrezioni riportate da Bloomberg, il titolo Apple ha registrato il maggiore rialzo giornaliero dell’ultimo mese. Segno che gli investitori credono in questa svolta come tassello chiave per recuperare terreno nel settore dell’intelligenza artificiale, dove finora Apple è apparsa meno aggressiva rispetto ad altri colossi della Silicon Valley.

Il rilascio del nuovo sistema è atteso in concomitanza con un aggiornamento software identificato come iOS 26.4, previsto per la prossima primavera. Nel frattempo, la società continua a lavorare su altre evoluzioni: un redesign grafico dell’assistente, un agente AI dedicato al benessere che dovrebbe alimentare un futuro servizio a pagamento e persino nuove funzionalità conversazionali per dispositivi domestici.

Concorrenza e strategie di lungo periodo

Nonostante la collaborazione con Google, Apple ha valutato anche soluzioni di altri player come Anthropic e la francese Mistral. In passato si era persino parlato di una possibile acquisizione di Perplexity, poi sfumata. Una strategia che testimonia come Cupertino voglia dotarsi non solo di tecnologia, ma anche di talenti in grado di rafforzare la propria divisione AI, oggi alle prese con diverse defezioni verso aziende concorrenti come Meta e OpenAI.

Il nuovo corso di Siri rappresenta molto più di un semplice aggiornamento. È un tentativo concreto di ridare centralità a un assistente che, pur essendo stato un precursore nel 2011, negli ultimi anni aveva perso smalto. Se il progetto manterrà le promesse, Apple potrebbe non solo colmare il gap con i rivali, ma trasformare il suo ecosistema in un punto di accesso privilegiato alle informazioni, coniugando intelligenza artificiale, privacy e integrazione profonda con i dispositivi.

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