Anticipazioni Assinform: la Spesa It nazionale nel 2007 è cresciuta del 2%

Assinform ha dato alcune anticipazioni del Rapporto sull’andamento del mercato italiano dell’It nel 2007, atteso per maggio, in concomitanza della presentazione a Roma del dossier “Il Made in Italy e le tecnologie informatiche”. Secondo il presidente E …

Assinform ha dato alcune anticipazioni del Rapporto sull’andamento del mercato italiano dell’It nel 2007, atteso per maggio, in concomitanza della presentazione a Roma del dossier “Il Made in Italy e le tecnologie informatiche”.


Secondo il presidente Ennio Lucarelli, anche se l’Italia occupa l’ultimo posto in Europa per crescita della domanda It «la situazione non è poi così tragica. Non dimentichiamoci che la domanda di It da parte del consumer è cresciuta in media del 26% l’anno negli ultimi anni. È quindi difficile trovare dei dati che inquadrino bene la situazione del nostro paese».


In base ai primi dati rilasciati da NetConsulting, nel 2007 le aziende italiane hanno continuato a investire in tecnologia, specialmente le realtà medie. La spesa in It, infatti, è cresciuta del 2%, contro l’1,6% del 2006. La domanda da parte delle medie aziende è cresciuta dell’1,9%, quella delle grandi dell’1,7% e anche le piccole hanno iniziato a svegliarsi: hanno fatto registrare una crescita della spesa It dello 0,6%. Dati che, se proiettati, al 2008, evidenziano un maggior dinamismo da parte delle piccole, che, nel nuovo anno dovrebbero far registrare un ulteriore incremento della domanda di tecnologia. Mentre le medie e le grandi aziende italiane dovrebbero incrementare la spesa di It rispettivamente dell’1,8% e dell’1,4%, le piccole dovrebbero arrivare a un +0,9%.


Per il 2008 NetConsulting parla di tassi di crescita dell’It dell’1,8%, oltre il doppio rispetto al tasso di crescita del Pil, stimato tra lo 0,5% e lo 0,8%. Sarà il software a trainare il trend, specialmente grazie al boom del business del middleware.


«Le aziende italiane non si devono fermare però, devono continuare a investire in It e soprattutto giocare le carte dell’e-commerce e dell’integrazione di filiera – ha detto Lucarelli -. Le aziende italiane usano ancora poco questo canale, a tutto svantaggio delle esportazioni».


Il valore del commercio elettronico italiano è ancora troppo rivolto verso il mercato interno: dei 5,3 miliardi di euro di fatturato prodotto nel 2007, solo 900 milioni di euro sono stati generati dal commercio con l’estero. L’e-commerce invece, che nel 2007 dovrebbe aver raggiunto una dimensione mondiale, pari a 300 miliardi di euro, dovrebbe essere sfruttato dalle aziende italiane proprio per raggiungere i mercati più inaccessibili, di nicchia, ma al tempo stesso più ricchi.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome