Anche la pubblicità Usa si muove verso la Rete

Grandi movimenti agitano il mondo dei media americano. Tutti all’insegna delle acquisizioni e della valorizzazione delle attività Internet

La seconda vita di Internet è molto meno spericolata della prima, ma con
molta più sostanza. I soldi iniziano a girare spinti da una crescita della
pubblicità che ormai dà segnali concreti di solidità. Non l’impetuosa corsa dei
primi tempi di un nuovo media del quale in pochi comprendevano i meccanismi, ma
la certezza che la Rete oggi è in grado portare qualcosa di nuovo al
panorama mediatico conquistandosi un pubblico molto appetibile. Per questo negli
Stati Uniti colossi della comunicazione come News Corporation di Rupert
Murdoch hanno iniziato a fare shopping
di società Internet e altri
dedicano sempre più attenzione alla Rete.




La molla che ha fatto scattare l’interesse si trova
negli ultimi dati relativi alla pubblicità on line che nel 2004 è aumentata
negli Usa del 33% raggiungendo 9,6 miliardi di dollari. Una goccia nel mare dei
141 miliardi di dollari realizzati dall’intero mercato dell’advertising,
ma sufficienti per smuovere le acque. Anche perché altre cifre
iniziano a essere molto più imponenti. In agosto Yahoo ha visto
transitare sulle sue pagine Web 122 milioni di visitatori,

il network di Time Warner 118,9 e i siti Microsoft compreso Msn altri 114,6 milioni.

Alcune società Internet stanno poi iniziando a muoversi verso la comunicazione anche tramite video. Yahoo ha assunto un giornalista che si occuperà di realizzare un’area del sito sulle guerre sparse per il mondo, reporter finanziari si occuperanno della Borsa e Mtv ha avuto l’incarico di creare brevi video per il sito. Google da parte sua ha offerto invece l’accesso esclusivo in video streaming alla prima della commedia televisiva di Upn “Everybody Hate Chris”.
Sul fronte delle acquisizioni ci ha
pensato Rupert Murdoch ad animare il mercato. Nei mesi scorsi News Corporation
ha acquistato MySpace.com al prezzo di 1,3 miliardi di dollari e Ing
Entertainment, specializzata nei giochi su Internet, spendendo altri 650 milioni
di dollari.




E poi c’è Viacom che attraverso il
sito
TurboNick propone spettacoli televisivi, mentre l’acquisto di
Neopets.com gli permette di avere un pubblico di bambini che sul sito adottano
animali virtuali e ne prendono cura. Gli investitori pubblicitari prendono nota
di tutto questo fermento e pensano sempre di più a destinare parte dei loro
investimenti in rete. Anche perché apprezzano molto il fatto che i siti sono in
grado di fornire maggiori dettagli sul target che frequenta il sito.

La profilazione degli utenti è sempre più importante.

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