I risultati di un’indagine di Netdipendenza, la onlus per i malati di hi tech
In Corea del Sud ci sono già i campi dedicati ai tecno stressati. Niente Internet e tanta attività fisica è la ricetta per togliere la dipendenza dalle nuove tecnologie. In Italia non siamo ancora a questi livelli, la diffusione della banda larga incide una volta tanto in positivo, ma qualche segnale si inizia a vedere se stiamo ai dati dell’indagine realizzata da Netdipendenza, una onlus che si occupa dei malati di hi tech.
L’associazione ha sondato le opinioni di 224 operatori che hanno partecipato a Roma Caput Media, una fiera dedicata al mondo della comunicazione mobile, per scoprire che l’80% del campione rientra fra i tecno stressati. Si tratta soprattutto di uomini, con un’età compresa fra i 30 e i 45 anni, che passano davanti allo schermo da 9 a 12 ore al giorno con punte fino a 16-18 ore.
Computer e cellulare multifunzione sono gli strumenti più utilizzati che servono soprattutto per consultare l’email che è una grande fonte di stress.
Stress e stanchezza mentale e fisica sono i segnali più evidenti del disagio che si prova di fronte alla sensazione di essere sopraffatti dalle informazioni che “provengono soprattutto dai vari apparecchi di tecnologia video mobile”.
Il problema non è però limitato al campione dell’indagine visto che in Microsoft, per esempio, da tempo ci sono corsi sull’uso consapevole dell’email.





