Nel difficile gioco di equilibri tra domanda e offerta, la Gdo deve concertare la propria operatività con quella di una diversificata schiera di fornitori, ognuno con un proprio modello procedurale. «Da nove anni, ad esempio, abbiamo adottato l’archivi …
Nel difficile gioco di equilibri tra domanda e offerta, la Gdo deve concertare la propria operatività con quella di una diversificata schiera di fornitori, ognuno con un proprio modello procedurale. «Da nove anni, ad esempio, abbiamo adottato l’archiviazione ottica delle fatture – indica Loredana Clerici, a capo dell’It di NordiConad -. Alcuni dei nostri fornitori ci hanno seguito in questo percorso e ci mandano via file le fatture che vengono acquisite automaticamente dal nostro sistema ma altri stentano ad adeguarsi. Al suo decollo, una decina di anni fa, ad esempio, l’Edi aveva portato con sé un grande entusiasmo: acquisire nell’ambito della filiera dei dati che partono da un fornitore e che possono essere portati in maniera standard nelle aziende di distribuzione per arrivare poi ai punti vendita, sembrava poter rendere più economica la catena del dato. La realtà dei fatti, invece, è che, purtroppo, i fornitori sono molto lenti: pur essendoci uno standard europeo, anche i colossi stentano ad adeguarsi. Sul tracking delle merci avevamo addirittura creato uno standard che avrebbe dovuto essere seguito da tutte le aziende ma è rimasto inutilizzato: ancora oggi siamo obbligati a dedicare personale interno per presidiare l’iter del prodotto a magazzino quando invece basterebbe un file inviato con un sistema standard, testato dal punto di vista fisico e informativo in modo automatico».
Tra i progetti innovativi applicati alla logistica da NordiConad va menzionato anche il voice picking, installato dapprima nel magazzino dei surgelati a Rivalta (Piacenza) e oggi in partenza anche nel magazzino dei freschi a Modena.





