Con l’autorizzazione arrivata dalla Federal Trade Commission (Ftc) americana, America On Line e Time Warner hanno superato gli ostacoli burocratici legati alla loro x-link fusione; 000; A; 10-01-2000 x-fine-link , annunciata nell’ormai lontano gennaio. …
Con l’autorizzazione arrivata dalla Federal Trade Commission (Ftc)
americana, America On Line e Time Warner hanno superato gli ostacoli
burocratici legati alla loro
x-link
fusione; 000; A; 10-01-2000
x-fine-link
, annunciata nell’ormai lontano gennaio. Ora, si aprirà la fase di
integrazione delle strutture e delle offerte, dalla quale si capirà
se l’operazione è destinata a rispettare le grandi aspettative della
vigilia. Sulla carta, infatti, il colosso da 109 miliardi di dollari
ha tutto ciò che serve a integrare al meglio contenuti e accesso
nella Rete. Time Warner porta nel nuovo conglomerato catene
televisive (Hbo, Cnn, Cartoon Network), produzioni cinematografiche
(Warner Bros, NewLine), case discografiche (Warner, Elektra,
Atlantic), giornali (Time, Fortune) e reti via cavo (Road Runner).
Tutto ciò dovrebbe entrare in sinergia con i 26 milioni di abbonati
paganti di America On Line, il cui direttore generale, Robert
Pittman, ha stimato in un intorno fra il 12 e il 15% la crescita di
fatturato annuo prevista per gli anni a venire. Già nel 2000, il
volume combinato arriverà a 50 miliardi di dollari, contro i 33 del
1999.
Il vero dubbio di fondo riguarda le potenzialità delle reti via cavo.
Di certo, lo sviluppo del cavo appare più costoso di quello
dell’adattamento delle reti telefoniche. Inoltre, se il termine è
generico, la qualità delle differenti reti è spesso dissimile. Fra
gli obblighi imposti dalla Ftc per la propria approvazione, c’è la
limitazione per Aol all’offerta dei propri servizi su altri tipi di
reti ad alta velocità
Chi potrà tenere testa al nuovo gigante? Vivendi Universal appare
oggi la candidata più probabile, ma non è esclusa la stessa
Microsoft, che più volte è stata accreditata di interessi su
Bertelsmann.





