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Update – Amazon continua a investire in Italia

Pubblicato il 23 luglio, aggiornato il 26 luglio

Crescono gli investimenti di Amazon in Italia. Non solo sulle attività più tradizionali per la società, ma anche e soprattutto su quelle più innovative.
E la presenza di Jeff Bezos nel nostro Paese è la conferma che non di routine si tratti.
La sintesi, se vogliamo cercarla, la troviamo in un post pubblicato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che parla di un incontro meno ufficiale rispetto a quello avuto ad esempio qualche mese fa con Chuck Robbins, Ceo di Cisco, arrivato per sancire un piano di investimenti nel nostro Paese.
L’incontro con Bezos ha un’aura meno ufficiale, si parla di una visita agli Uffizi e di un pranzo, ma soprattutto si sintetizzano le “tre buone notizie” che Bezos ha portato con sé.

renzi bezos

Diego Piacentini

Di una, in effetti, si è a lungo parlato tempo fa: l’arrivo dal prossimo 17 agosto di Diego Piacentini, nel ruolo di Commissario per l’Italia Digitale, ruolo che Piacentini dovrebbe rivestire per i prossimi tre anni.
Le altre due sono le vere novità.

Un centro a Fara Sabina

Da un lato un investimento di 150 milioni di euro per realizzare un nuovo centro di distribuzione da 60.000 metri quadrati nella zona di Fara in Sabina, in provincia di Rieti.
La nuova struttura, che dovrebbe entrare in operatività con l’autunno del prossimo anno, si affiancherà a quella di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, e servirà a soddisfare la domanda non solo in Italia ma in tutta Europa.
Porterà, naturalmente, nuova occupazione e Amazon parla della creazione di 1.200 nuovi posti di lavoro nel nostro Paese nell’arco dei prossimi tre anni.

L’intelligenza artificiale a Torino

L’ultimo annuncio è quello che pone le basi per un nuovo percorso di innovazione dell’azienda nel nostro Paese.
Amazon ha deciso infatti di aprire a Torino un proprio centro di ricerca e sviluppo dedicato all’intelligenza artificiale e nello specifico ad Alexa, la sua assistente vocale.
La scelta di Torino non è casuale. È a Torino che per 40 anni, fino al 2001 si sono concentrate le ricerche dello Cselt, poi confluite in TiLab (Telecom Italia Lab). Ed è a Torino che, sempre dalle radici di Cselt, fu fondata Loquendo, eccellenza mondiale nella voice recognition, poi acquisita da Nuance.
Torino torna dunque al centro della ricerca nelle tecnologie di riconoscimento vocale.
Il nuovo centro aprirà entro la fine di quest’anno e, da quel che si intuisce dal comunicato, avrà forti collaborazioni anche con il mondo universitario.
Nel frattempo Amazon ha già cominciato la ricerca di personale, con 10 posizioni aperte proprio per questo progetto.

Un pezzo di storia italiana

In seguito alla pubblicazione di questo articolo, abbiamo ricevuto un messaggio da chi l’esperienza di Cselt l’ha toccata con mano, che volentieri riportiamo:
“Tale centro di ricerca (Cselt, ndr) , di istituzione pubblica, è stato tra i reali pionieri della sintesi e riconoscimento vocale a livello mondiale e nel 1975 realizzò il primo dispositivo di sintesi per una lingua tanto complessa sintatticamente, quanto nell’intonazione, quale è l’Italiano: non era veramente poco. Nello stesso gruppo di ricerca, più tardi divenuto la newco Loquendo, è confluito anche il gruppo di codifica dei Media dove lavorava Chiariglione (Leonardo Chiariglione, ndr) , che è stata forse l’iniziativa più celebre di CSELT, dato che portò alla nascita di mp3: su questa vicenda, nel 2015, è uscito un bel besteller in Germania, che citava appunto anche CSELT, mentre lo scorso mese il prof. Brandeburg (Karlheinz Brandeburg, ndr), che lavorò con Chiariglione sull’mp3, ha ricordato con grande entusiasmo e calore il collega italiano in un intervento alla sua Università di Ilmenau, a cui ho avuto l’onore di assistere. Egli ha anche precisato che quel lavoro è stato, dichiarazione a mio avviso da tenere a mente, un ottimo esempio di collaborazione europea, oltre che tra pubblico e privato. Lo è stato anche il lavoro sulla sintesi vocale, visto che portò, alla fine degli anni ottanta, alla pubblicazione di un testo per Springer-Verlag, curato da CSELT, su un progetto europeo sul tema, che ha visto mio padre firmarne due capitoli, tra cui la conclusione (http://www.springer.com/us/book/9783540534020). Ripensando all’enorme entusiasmo di mio padre e mio dell’epoca, che assistevo ai suoi esperimenti di riconoscimento anche a casa e in vacanza (portava il lavoro a casa ed era fonte di entusiasmo anche per me, per quelle cose così futuristiche per un ragazzino!), mi viene davvero commozione. Per fortuna ho ancora l’onore di condurre con lui gli esperimenti nella nostra azienda, specializzata proprio sul processamento del linguaggio naturale con immutato entusiasmo in continuità con quanto abbiamo sempre, e sempre mantenendo la nostra ricerca a livello internazionale con prodotti, ma anche pubblicazioni. Tuttavia, è un peccato che anche solo i testi prodotti da CSELT, così BELLI e chiari, siano così difficili da reperire per chi non li ha già: questo è divenuto oggi un centro poco conosciuto e poco ricordato”.
Marco Ciaramella – Intellisemantic

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