Mentre la versione 2.0 non ha ancora mostrato le sue possibilità il New York Times parla di Internet pensante
Eurisko parla di un consumatore mobile, sempre più informato, più difficile
da gestire. Ma il futuro prospetta anche qualcosa di peggio per le aziende, o
comunque di più complicato. Il New York Times l’ha soprannominata “Internet pensante” e sarebbe il
frutto del lavoro di alcune start up che cercano di rendere la Rete più simile a
una guida che a un catalogo. Come succede spesso nel mondo internet tutto questo
ha già una sigla.
E’ il Web 3.0 che, mentre il 2.0 stenta ancora ad affermarsi
a dispiegare le sue potenzialità anche di business, fa dei piccoli passi avanti.
Il problema consiste nell’introdurre dell’intelligenza artificiale nella rete. I
primi tentativi potrebbe consistere nella realizazione di una soluzione che
indichi la giusta vacanza o preveda quale potrebbe essere la prossima canzone di
successo.
“Ma in futuro – scrive il New York Times – il nuovo Web
potrebbe svolgere funzioni di consigliere personale in campi diversissimi come
la pianificazione finanziaria, con un sistema intelligente che elabora un piano
pensionistico per una coppia, o la consulenza scolastica, con la Rete che aiuta
uno studente a individuare l’università che fa per lui. Il Web semantico, così
viene anche definito, potrebbe dare una risposta a domande come questa: “Sto
cercando un posto caldo per le mie vacanze, ho un budget di tremila dollari e un
figlio di 11 anni”.
metterebbero in crisi i motori di ricerca a cominciare da Google che non a caso è molto interessato a questi esperimenti. Radar Networks è una delle società impegnate in questo campo. La sua tecnologia è basata su un sistema di database di uova generazione che archivia associazioni come la relazione tra una persona e un’altra, invece di oggetti specifici come testi o numeri.
KnowItAll, invece, è un progetto portato avanti da insegnanti e studenti
dell’Università dello Stato di Washington e finanziato da Google che sta
testando Opine un’iniziativa pensata per estrarre e aggregare informazioni
postate da utenti su siti di prodotti e recensioni. In pratica mentre i siti di
viaggi riportano solo i commenti degli utenti il sistema Web 3.0 soppeserebbe e
classificherebbe tutti i commenti e troverebbe per deduzione cognitiva l’albergo
giusto per un determinato utente.





