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Algoretica, firmata una Carta a Roma per l’innovazione responsabile

In cinque per l’algoretica: Pontificia Accademia per la Vita, Ibm, Microsoft, la Fao e il Governo italiano hanno firmato a Roma la Call for an AI Ethics, un documento che vuole sostenere un approccio etico all’intelligenza artificiale.

Per farlo si propone di promuovere tra organizzazioni, governi e istituzioni un senso di responsabilità condivisa atta a garantire un futuro in cui l’innovazione digitale e il progresso tecnologico siano al servizio del genio e della creatività umana e non comportino la loro graduale sostituzione.

I cinque firmatari esprimono il desiderio di lavorare insieme per promuovere una algoretica, ossia lo sviluppo e l’utilizzo dell’intelligenza artificiale secondo i principi fondamentali di una buona innovazione.

Firmatari della prima carta algoretica sono stati il Presidente della Pontificia Accademia per la Vita, sponsor dell’iniziativa, mons. Vincenzo Paglia, il Vice Presidente Esecutivo di Ibm John Kelly III, il Presidente di Microsoft Brad Smith, il Direttore Generale della FAO Dongyu Qu e la ministra italiana prel l’Innovazione e la digitalizzazione, Paola Pisano. All’appuntamento ha partecipato anche il Presidente del Parlamento Europeo Davide Sassoli, a rappresentare una continua attenzione delle istituzioni europee sul tema dell’intelligenza artificiale.

Per John Kelly di Ibm, riporta una nota, “la Call for AI Ethics di Roma ci ricorda che dobbiamo pensare con attenzione alle esigenze di chi beneficerà dell’intelligenza artificiale e investire significativamente sulle competenze necessarie. La società avrà più fiducia nell’intelligenza artificiale quando ciascuno potrà vedere che il suo sviluppo è basato su principi etici e che le aziende che se ne occupano stanno affrontando direttamente tutte le questioni legate alla fiducia e alla responsabilità“.

I sei principi dell’algoretica

Secondo i firmatari della call i principi che guidano l’algoretica sono cinque.

Trasparenza: in linea di principio i sistemi di intelligenza artificiale devono essere comprensibili.

Inclusione: devono essere prese in considerazione le esigenze di tutti gli esseri umani  in modo che tutti possano beneficiare e che a tutti gli individui possano essere offerte le migliori condizioni possibili per esprimersi e svilupparsi.

Responsabilità: coloro che progettano e implementano soluzioni di intelligenza artificiale devono procedere con responsabilità e trasparenza.

Imparzialità: non creare o agire secondo il pregiudizio, salvaguardando così l’equità e la dignità umana.

Affidabilità: i sistemi di intelligenza artificiale devono essere in grado di funzionare in modo affidabile.

Sicurezza e privacy: i sistemi di intelligenza artificiale devono funzionare in modo sicuro e rispettare la privacy degli utenti.

Vincenzo Paglia ha sottolineato che «l’intento della Call è dar vita a un movimento che si allarghi e coinvolga altri soggetti: istituzioni pubbliche, ONG, industrie e gruppi per produrre un indirizzo nello sviluppo e nell’utilizzo delle tecnologie derivate dall’intelligenza artificiale. La firma di questa call non è un punto di arrivo, ma un inizio. Il testo della Call si caratterizza anche per essere un primo tentativo nel formulare un insieme di criteri etici con comuni riferimenti di valore, offrendo un contributo all’elaborazione di un linguaggio comune per interpretare quanto è umano».

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