Al phishing piace il banking

L’analisi relativa al mese di dicembre dell’Anti-Phishing Working Group registra un escalation di attacchi diretti alle isitituzioni finanziarie.

Arrivano le analisi dell’Anti-Phishing Working Group
relative alla situazione nel mese di dicembre.
Secondo
il gruppo di lavoro, l’85% di tutti gli attacchi registrati nel mese era diretto
a banche
o ad istituzioni similari. Con un modello comportamentale ormai quasi standardizzato.
Tipicamente, l’utente-cliente riceve un messaggio e-mail apparentemente inviato da una società di sua fiducia, nel quale gli viene richiesto di fornire una serie di informazioni sensibili, in seguito utilizzate in modo fraudolento.
Nel mese in esame, il gruppo di lavoro parla di oltre 9.000 tipologie di attacco differenti, in crescita del 6% rispetto al mese di novembre e del 38% rispetto al mese di luglio.
E cresce anche il numero dei siti ai quali si appoggiano le attività fraudolente: dai 1546 di novembre, in dicembre sono diventati 1.707, con una crescita del 10%.
Tutto questo, secondo l’Anti-Phishing Working Group, nel medio periodo potrebbe avere un impatto negativo nelle relazioni tra i clienti e gli istituti di credito.
Il phishing, infatti, potrebbe essere un importante freno inibitore al prosieguo delle relazioni online tra cliente e banca.

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