Adobe Content Authenticity consente ai creatori di contenuti di firmare le proprie opere digitali

Adobe Content Authenticity

Oltre alle innumerevoli novità riguardanti la Creative Cloud e l’AI Firefly, in occasione della conferenza MAX London Adobe ha annunciato anche il lancio della beta pubblica di Adobe Content Authenticity, un’applicazione gratuita che consente ai creatori di contenuti di applicare facilmente le Content Credentials alle loro opere digitali.

Le Content Credentials sono un tipo di metadati sicuri che consentono ai creator di condividere informazioni su se stessi e sul proprio lavoro, firmando di fatto la propria opera in digitale, proprio come un artista firma un dipinto o una scultura. Adottando le Content Credentials, sottolinea Adobe, i creatori di contenuti contribuiscono a costruire un ecosistema digitale più trasparente, responsabile e favorevole ai creator stessi.

Il contesto – spiega Adobe – è quello in cui i creatori di contenuti hanno sempre meritato un’adeguata attribuzione per le opere digitali che creano, poiché le loro creazioni plasmano la cultura, stimolano il coinvolgimento e alimentano le industrie. Ma nell’attuale panorama digitale in rapida evoluzione, soprattutto con l’ascesa dell’AI generativa, i creator hanno bisogno di una soluzione moderna e adatta alle realtà di questo ecosistema digitale. Hanno bisogno di uno strumento che garantisca l’attribuzione, supportando al contempo una maggiore trasparenza, responsabilità e protezione.

Una cosa che l’azienda ha sentito costantemente nelle sue conversazioni con i creator – condivide Adobe – è che hanno difficoltà a garantire una corretta attribuzione del loro lavoro online. Queste preoccupazioni evidenziano una lacuna critica: i creatori di contenuti hanno bisogno di un modo affidabile per verificare la loro identità e ricevere i crediti per ciò che producono. Senza di ciò, i creator rischiano di perdere il controllo del loro lavoro, di perdere opportunità future o, peggio, di vedere altri utilizzare o trarre profitto dal loro lavoro senza il loro consenso.

Adobe Content AuthenticityPer risolvere questo problema, Adobe ha collaborato con LinkedIn per integrare la sua nuova funzione Verified on LinkedIn nell’app Content Authenticity (e nella piattaforma Behance), offrendo ai creatori di contenuti un modo per allegare la loro identità verificata al loro lavoro. Come estensione di questa collaborazione, LinkedIn è entrato a far parte della Content Authenticity Initiative guidata da Adobe, unendosi agli oltre 4.500 membri impegnati a promuovere l’adozione diffusa delle Content Credentials.

L’azienda ha inizialmente presentato l’app Adobe Content Authenticity come beta privata al MAX dello scorso anno e ha continuato a collaborare strettamente con la community creativa, chiedendo ai creator di esplorare l’app, testarne le funzionalità e fornire un prezioso feedback. Questo approccio collaborativo è stato fondamentale – evidenzia Adobe – per dare forma a uno strumento costruito dai creator, per i creator.

Adobe Content AuthenticityLe Content Credentials di Adobe sono durevoli, il che significa che rimangono collegate in modo sicuro per tutto il ciclo di vita del contenuto, anche se viene scattato uno screenshot. Ecco le caratteristiche principali che i creatori possono trovare nella beta pubblica dell’applicazione Content Authenticity:

  • Allegare l’identità verificata e altro ancora: I creatori di contenuti possono scegliere quali informazioni di attribuzione allegare al loro lavoro digitale con Content Credentials, tra cui il loro nome verificato (grazie a Verified on LinkedIn) e i link agli account dei social media (Behance, Instagram, LinkedIn e X). Allegare queste informazioni aiuta i creator a ricevere la giusta attribuzione per il loro lavoro e a creare connessioni con coloro che interagiscono con le loro opere online.
  • Applicazione in batch delle credenziali di contenuto alle immagini: I creator possono ora applicare le credenziali di contenuto a un massimo di 50 file JPG o PNG in una sola volta, indipendentemente dal fatto che il contenuto sia stato creato con le applicazioni Adobe o meno. Si tratta di un modo rapido e intuitivo per aggiungere le credenziali di contenuto sia ai contenuti nuovi che a quelli precedenti. Il supporto per file più grandi e per altri tipi di media, compresi video e audio, è in arrivo.
  • Segnalare la preferenza per l’addestramento e l’utilizzo dell’AI generativa: Con la famiglia di modelli Firefly, Adobe ha adottato un approccio all’IA più favorevole ai creatori di contenuti, addestrandoli solo su contenuti che l’azienda ha il permesso di utilizzare. Tuttavia, non tutti i modelli di AI generativa seguono lo stesso approccio e Adobe ritiene che il settore possa fare di più per sostenere e proteggere i creatori di contenuti. Con la Generative AI Training and Usage Preference, i creator possono utilizzare le Credenziali di contenuto per segnalare ad altri modelli di AI generativa che non vogliono che i loro contenuti vengano utilizzati per il training, contribuendo a gettare le basi per la scelta dei creator. Grazie alla persistenza delle Content Credentials di Adobe, i creator che oggi annotano la loro preferenza di training  tramite l’app sono ben posizionati per vederla riconosciuta quando le normative globali sull’opt-out prenderanno forma e quando un numero sempre maggiore di aziende inizierà a rispettare le preferenze dei creator. Adobe sta lavorando a stretto contatto con i responsabili delle politiche e con i partner del settore per stabilire meccanismi di opt-out efficaci e favorevoli ai creatori di contenuti grazie alle Content Credentials.
  • Visualizzazione delle Content Credentials: I creator e i consumatori possono utilizzare l’estensione Content Authenticity per Google Chrome e lo strumento Inspect all’interno dell’applicazione per visualizzare e recuperare le credenziali associate ai contenuti, compresa la cronologia delle modifiche, se disponibile.

Adobe Content AuthenticityIl piano di Adobe prevede di integrare l’app Content Authenticity con le applicazioni Creative Cloud che supportano le Content Credentials, come Photoshop, Adobe Lightroom e altre ancora, rendendola in definitiva l’hub centralizzato per i creatori di contenuti che gestiscono le preferenze delle Content Credentials in tutte le applicazioni Adobe.

Nei prossimi mesi, anche LinkedIn prevede di ampliare il supporto per le Content Credentials, visualizzando le informazioni di attribuzione allegate all’app Content Authenticity direttamente sulla sua piattaforma. Ciò significa che se un fotografo carica una foto sull’app Content Authenticity e la firma con Content Credentials, compresa la sua identità verificata, LinkedIn visualizzerà le credenziali tramite un pin “Cr” quando la condividerà, consentendo al pubblico di scorrere e visualizzare le credenziali con il nome verificato del creator, affermando di fatto l’attribuzione.

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