Adobe apre ai modelli di AI generativa di terze parti nel proprio ecosistema

Adobe Firefly

Adobe ha annunciato che, oltre ai suoi modelli Adobe Firefly, sicuri dal punto di vista commerciale e rispettosi della proprietà intellettuale, l’azienda offrirà ai creatori di contenuti la possibilità di utilizzare modelli di AI generativa creativa di terze parti, direttamente nell’ecosistema Adobe, come parte del loro processo di ideazione.

L’azienda inizierà con i modelli di Black Forest Labs (Flux 1.1 Pro), fal (upscaler), Google Cloud (Veo 2, Imagen 3) e Runway (Runway Frames) – che i creator utilizzano già per sperimentare diversi stili estetici – e presto aggiungerà altri modelli.

La società di San Jose inizierà a rendere disponibili questi modelli in Project Concept e Adobe Express nelle prossime settimane. Per coloro che scelgono di utilizzare questi modelli, spiega il team, sarà facile passare dai modelli Firefly, adatti alla produzione, ai modelli non Adobe che offrono stili estetici diversi per l’ideazione.

L’azienda darà inoltre ai creatori di contenuti la possibilità di scegliere quando utilizzare l’AI generativa creativa nei loro flussi di lavoro e sottolinea che sarà sempre trasparente riguardo al modello che stanno utilizzando.

AdobeL’obiettivo di Adobe, sottolinea l’azienda, è garantire che i creator abbiano il controllo su quali modelli creativi utilizzare quando e per quale progetto, e che questa scelta venga fatta direttamente negli strumenti a cui si affidano. Allo stesso tempo, l’azienda continuerà a fornire loro la sicurezza di deliverare gli asset di produzione finale con i modelli commercialmente sicuri di Adobe Firefly.

I clienti Enterprise avranno la possibilità di abilitare i modelli non Adobe a livello aziendale se la loro organizzazione desidera che i team creativi possano utilizzare questi modelli insieme alle opzioni commercialmente sicure di Firefly.

Indipendentemente dal modello che i creator scelgono di utilizzare nei prodotti Adobe, i contenuti che generano e caricano nelle applicazioni Adobe non saranno mai utilizzati per addestrare modelli di intelligenza artificiale generativa, assicura l’azienda. Questo è sempre stato il caso dei modelli Firefly ed è un requisito di tutti GLI accordi di partnership di Adobe.

Inoltre, le Content Credentials – una sorta di “etichetta nutrizionale” per i contenuti digitali che fornisce informazioni su come essi sono stati creati e modificati – saranno allegate ai contenuti generati dall’IA nei prodotti dell’azienda per indicare se sono stati creati con Firefly o con un modello creativo non Adobe, aiutando i creator a prendere decisioni informate su come utilizzare i contenuti.

Parallelamente, l’azienda continua a innovare la sua famiglia completa di modelli Adobe Firefly – che comprendono immagini, vettori, design e video e sono stati utilizzati per generare più di 20 miliardi di asset fino ad oggi – e ha annunciato che rilascerà nuovi miglioramenti al suo modello di immagine Firefly nelle prossime settimane.

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