Acer scopre l’anima del pc

Obiettivo leading branded company per la società taiwanese. Che per questo scopre il lato emozionale della comunicazione

Se date un’occhiata a una pubblicità di Acer e non notate neanche un dettaglio sulle caratteristiche del pc non stupitevi. Il passaggio da una società orientata da vendite e marketing a leading branded company prevede anche questo. “Perché la tecnologia – ha spiegato il vicepresident Emea Massimo D’Angelo – rimane importante ma non più come prima”.


Ormai commodity a tutti gli effetti, il pc, secondo Acer, non ha più bisogno di far vedere quanto è grande il suo disco rigido per trovare spazio sul mercato ma piuttosto dare spazio al suo lato emozionale. Se un auto viene venduta come sinonimo di libertà cosa si può dire di un aggeggio che ti mette in comunicazione con tutto il mondo?


E’ una delle strade scelte dalla società taiwanese (ma anche molto italiana nel management) per continuare nel suo serrato testa a testa con Hp nel mercato dei pc che, secondo D’Angelo continuerà a crescere nei prossimi tre anni grazie alla spinta dei mercati emergenti. Nel 2009 dovrebbe esserci il pareggio tra desktop e notebook grazie al fatto che per i portatili è prevista una crescita del 0-25% contro il 3-4% dei pc da tavolo.


“Consumer e Sme rimangono i segmenti chiave” ha aggiunto il vp Emea che ha pronosticato una continua lenta diminuzione del prezzo medio dei pc con onseguenti problemi per i margini e la profittabilità dei vendor. Su tutto dominerà il marchio per il quale Acer ha in mente una politica che valorizzi anche brand come Gateway e Packard Bell, frutto del suo shopping, oltre a sponsorizzazioni impegnative come quelle che la vedono presente su Ferrari e Yamaha, sulle maglie dei giocatori di Inter e Barcellona e che culmineranno con le Olimpiadi di Vancouver e Londra.

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