A settembre parte l’obbligo per i rifiuti hi tech

Il Consiglio dei ministri approva il decreto che recepisce le direttive europee in materia

I rifiuti high tech li smaltirà chi li produce. E’ questo il senso delle direttive europee recepite da un decreto approvato dal Consiglio dei ministri. Il decreto, che dovrebbe essere esecutivo per l’inizio del prossimo autunno dopo essere passato al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni parlamentari, prevede che il compito e la responsabilità dello smaltimento dei rifiuti di materiale elettrico ed elettronico cadrà sui vendor che non dovranno utilizzare nei propri prodotti sostanze come mercurio, piombo, cadmio e cromo.

Attualmente lo smaltimento toccherebbe ai comuni, ma non tutti lo fanno. Per questo si sposta l’obbligo sui produttori che, sempre con la collaborazione dei comuni dovranno occuparsi della faccenda. Un modo per stimolarli a realizzare prodotti facilmente smaltibili.

Frigoriferi, lavatrici, forni a microonde ma anche cellulari, videocamere e personal computer sono alcuni dei prodotti sottoposti alla nuova disciplina che dovrebbe fare aumentare la quota recuperata di questo tipo di apparecchi. Per i produttori è previsto l’obbligo di provvedere al ritiro e al rinvio presso i centri di raccolta del materiale con obiettivi precisi da raggiungere entro il 31 dicembre 2006. Entro quella data, infatti, per alcuni prodotti bisogna raggiungere una percentuale di recupero pari almeno all’80% in peso medio per apparecchio e una percentuale di reimpiego e di riciclaggio di componenti, di materiali e di sostanze pari almeno al 75% in peso medio per apparecchio.

Per chi non adempie sono previste delle sanzioni che a seconda del tipo di infrazione per il produttore possono arrivare fino a centomila euro.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome