A ciascuno la sua rete

Accanto a soluzioni wireless ormai diffuse e consolidate, come Wi-Fi e Hiperlan, si affacciano le tecnologie mesh

Il panorama delle tecnologie wireless per ambienti aperti è variegato. Le soluzioni utilizzate fin qui dagli operatori nostrani sono differenti e, in futuro, il panorama è destinato ulteriormente a diversificarsi, con il procedere dell’innovazione che, in questo ambito, continua ad accelerare le performance dei sistemi.

In Italia, lo sviluppo del wireless outdoor si basa largamente su tecnologie non licenziate, quali Wi-Fi e Hiperlan, che operano cioè in bande di frequenza che, dalla liberalizzazione del 2005, possono essere occupate da chiunque. Il vantaggio immediato è quello dell’economicità, perché non è più necessario pagare alcun balzello per la licenza e la rapidità di installazione, che non è frenata da intoppi burocratici, anche se posizionare le antenne non è mai un’operazione semplice. Di contro, l’assenza di licenza porta con sé il rischio di interferenze, che si verificano quando un ponte radio viene acceso troppo vicino a un altro già attivo sulla stessa banda di frequenze.

Quando si tratta, perciò, di coprire una determinata porzione di territorio, è chiaro che il provider che riesce ad arrivare per primo ha un enorme vantaggio.

Le scelte dei provider Italiani

Senza entrare nel dettaglio tecnico, ci limitiamo a osservare che alcune tra le iniziative finora realizzate fanno uso solamente di Hiperlan, tecnologia che offre maggiori prestazioni in termini di copertura (si arriva anche a 5-6 Km) rispetto al Wi-Fi, e che consente di realizzare collegamenti punto-punto o punto-multipunto. Il principale limite è che le antenne devono essere in vista (line of Sight), ovvero non sono ammessi ostacoli, per esempio i muri, nel mezzo.

Altri operatori, invece, considerano Hiperlan una tecnologia di backhaul, cioè utile per la dorsale della rete ma non per distribuire la connettività, preferendo per questo il Wi-Fi. Naturalmente molto dipende dal tipo di territorio e dalle distanze che è necessario coprire. Sembrerebbe in calo, invece, l’interesse verso le tecnologie satellitari, a causa di performance poco soddisfacenti.

In generale, la cosiddetta connettività primaria viene portata vicino alla zona da coprire o via cavo, per esempio con le reti in fibra di proprietà delle municipalizzate, oppure con link Hdsl dei provider nazionali, o ancora con ponti radio punto-punto in bande licenziate (per esempio con tecnologie Sdh) o con Hiperlan. La parte di distribuzione verso gli utenti invece, può utilizzare sia Wi-Fi (mesh o tradizionale) sia ancora una volta Hiperlan.

Quanto fin qui descritto è importante per la valutazione del business plan di un progetto. In generale, i costi aumentano quanto più è difficile reperire la connettività primaria e quanto più il comune è suddiviso in frazioni a bassa densità abitativa e in territori con caratteristiche orografiche complesse. Alvarion, Nortel, Motorola e Cisco sono alcuni fra i vendor più attivi nel fornire apparati per il wireless outdoor.

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